CAGLIARI. "Eravamo lì per una giusta causa, ma siamo state sommerse dagli insulti". La delegazione di donne sarde che ieri ha incontrato al Senato la presidente Casellati tiene la testa alta davanti alle polemiche spuntate sui social per l'utilizzo del costume tradizione al colloquio istituzionale. L'obiettivo era mantenere viva l'attenzione sul problema del costo del latte, in qualità di mogli, sorelle, madri di pastori. Ma la decisione di presentarsi alla presidenza del Senato in abito sardo non è piaciuta a tanti utenti del web, che hanno preso la palla al balzo per insultare le rappresentanti della delegazione "accusate" di aver utilizzato il folklore impropriamente.
"Ieri nel gruppo c'erano donne impegnate a vario titolo nel sociale e nella vita economica e politica sarda - si legge nella nota firmata da Luciana Gallus, a capo della delegazione - Se le donne sono scese in campo significa che la Sardegna è allo stremo. La delegazione di donne ha portato con sé tante cose, materiali ma soprattutto immateriali. Perché la donna sarda è così, si fa bella per l'ospite e lo colma di regali, ma resta nella memoria per il resto. In fondo siamo tutte discendenti di pastori, di agricoltori, di pescatori, di viticoltori".