Video: la Tesla Roadster in orbita nello spazio
Ha preso oggi il via la “Tesla Arctic Expedition”: un viaggio a bordo di una Tesla elettrica che si propone di attraversare l’Europa, dall'Italia fino a Capo Nord e ritorno, per sensibilizzare tutti sul tema del rispetto dell’ambiente attraverso la diffusione della mobilità elettrica eco-sostenibile. Ogni viaggio verso il “Grande Nord” è da molti considerato come un‘esperienza di grande fascino e da farsi almeno una volta nella vita. L’artico è una delle meraviglie della natura ed è anche uno dei luoghi ancora poco contaminati del nostro pianeta. L'inverno a quelle latitudini, estremamente rigido e freddo, porta fenomeni atmosferici inediti come l'aurora boreale, invisibile alle nostre latitudini, ma rappresenta anche una sfida da affrontare per la vita e per qualsiasi spostamento, sia per i mezzi di trasporto che per le persone.
Come muoversi in futuro in quelle che sono le diversità naturali dei sempre più delicati eco-sistemi climatici e ambientali del nostro pianeta e sopratutto con quali mezzi e tecnologie "green" si sia davvero in grado di farlo, riuscendo a rispettarli, rappresenta un problema più che mai urgente da porsi e da risolvere in questi tempi di continua emergenza.
Tempi che vedono un incessante susseguirsi di catastrofi ambientali, incendi e inondazioni che riguardano non solo i paesi tropicali o climi a noi lontani. Non pensiamo solo al Brasile o all'Australia in fiamme ai nostri antipodi, ci sono emergenze che ci toccano ormai quotidianamente tutti molto più da vicino. Ad esempio i prolungati periodi di siccità, le alte temperature, le tempeste, trombe d'aria, esondazioni, alluvioni, inondazioni. Tanti eventi che una volta erano eccezionali ora diventano ricorrenti e ormai riguardano tutto il Mediterraneo, Italia e Sardegna comprese. Per questo motivo anche il modo con in quale ci muoviamo in auto ci riguarda tutti. Prova ne siano i recenti blocchi obbligati del traffico automobilistico causati dallo smog che invade le nostre città. Un tema, quello della salute dell’ambiente in cui viviamo, che si rifletterà inevitabilmente sulla salute nostra e quella delle generazioni future. Tema su cui tutti dovremmo porre massima attenzione e agire di conseguenza.
Sul fronte di questi temi legati alla mobilità elettrica e alle forme di trasporto eco-sostenibile il Tesla Club Italy (https://www.teslaclub.it/) è, fin dalla sua nascita, sempre molto attivo. Anche questa sua più recente iniziativa, la “Arctic Expedition” partita oggi da Milano, che prevede di raggiungere Capo Nord facendo tappa il 27 gennaio a Karigasniemi in Norvegia per poi ritornare e concludersi il 9 febbraio a Genova, costituisce un modo ideale per sollecitare l'opinione pubblica ponendo l'accento sulla necessità di diffusione della “cultura” dell’eMobility e permette anche di dar prova delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie applicate al settore.
Foto: Silvia Bevilacqua e Andrea Baccega, i partecipanti alla “Tesla Arctic expedition, con la loro Model 3
Questa "Arctic Expedition" quindi si presenta non solo come una iniziativa per dimostrare quanto la "green mobility" sia possibile oggi sulle nostre strade e quanto sia alla portata di tutti, grazie a vetture che sono sempre più rispettose dell’ambiente, ma serve anche per far capire quanto queste nostre auto stiano diventando sempre più tecnologicamente avanzate, intelligenti e connesse alla rete. Anche per poter constatare quanto siano altrettanto intelligenti e connessi alla rete, da qualche tempo gli umani. E quanti fra loro, forse ancora troppo pochi purtroppo, queste tecnologie di eMobility le chiedano a gran voce o le vogliano utilizzare, sollecitando poi i produttori di autovetture a produrle, a costi sempre più accessibili.
L’iniziativa è molto interessante perché va proprio in questa direzione e questa “spedizione Artica” si presenta nel modo migliore anche perché il Tesla Club Italy (la cui membership è aperta sia ai possessori che agli appassionati di Tesla) la mette oggi a disposizione di tutti attraverso un bel portale pubblico dedicato (link)
Il sito web della spedizione artica Tesla contiene infatti le tappe dell’itinerario che verrà percorso dai due partecipanti Silvia Bevilacqua e Andrea Baccega a bordo della loro Tesla Model 3. Sono soci del club e non piloti collaudatori e la loro Model 3 è una vettura di serie che, nonostante i molti sponsor che supportano l’iniziativa, non è stata appositamente equipaggiata o preparata. Ma la cosa davvero molto interessante e all’avanguardia sono le due sezioni del menù chiamate “Live” e “Telemetria”.
Foto: la videata della Dashboard telemetrica della Tesla Model 3 durante il tragitto
La sezione Live contiene, oltre il percorso in mappa in tempo reale, anche le riprese video effettuate durante il percorso dalle diverse telecamere presenti di serie su tutte le vetture Tesla, mentre l’altra sezione di Telemetria è una “Dashboard” web, ovvero una sorta di “cruscotto” di monitoraggio via browser (che a causa della deformazione professionale da informatici presumiamo sia basato su Kibana o su piattaforme software di data analysis simili) che si aggiorna online connettendosi alle centraline elettroniche della vettura per mostrare numerosi parametri che vanno dalla geo-localizzazione, ai km percorsi, al consumo batteria, potenza dissipata, temperatura, sistema di condizionamento e altri elementi e informazioni utili. Questo per far capire che tipo di strumentazione, basata su tecnologie IoT (Internet of Things) in mobilità e in connessione alla rete internet, sia oggi ospitabile a bordo delle vetture elettriche di nuova generazione e, in particolare, di queste Tesla che rappresentano, a detta dei molti estimatori, la punta di diamante di questo tipo di evoluzione nel trasporto.
In coda a questo articolo penso sia doveroso un approfondimento sulla Tesla Motors e anche sul suo club italiano. Entrambi molto sensibili al tema della mobilità ecosostenibile. Il club italiano infatti organizza ogni anno l’importante conferenza nazionale Tesla Club Italy Revolution che non rappresenta solo un “raduno” della community italiana di appassionati Tesla ma sta diventando un polo di attrazione per tutti gli specialisti e appassionati del settore “automotive” interessati ad approfondire tutto quello che riguardi i temi della mobilità elettrica e la sua innovazione tecnologica “green”. Nell’ultima edizione, svoltasi nell’ottobre 2019 a Bologna, numerosi sono stati gli interventi di esperti importanti del settore, tra cui rappresentanti dell’ISA-CNR (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) che ci hanno anche aperto gli occhi sul fatto che l’Italia sia un Paese che, nonostante i ritardi accumulati nell’emobility, possiamo considerare pronto, tecnologicamente e anche culturalmente, all’avvento su larga scala della mobilità elettrica.
Riguardo invece la Tesla Motors, è importante ricordare che venne fondata nel 2003, a Palo Alto in California, da Elon Musk, Martin Eberhard e Marc Tarpenning, per creare auto elettriche dal design sportivo ad elevate prestazioni. Questo marchio ha investito centinaia di milioni di dollari e oltre cinque anni di sola progettazione prima dell’avvio della produzione delle proprie vetture. La prima vettura Tesla, la Roadster, venne infatti presentata come concept car nel 2006, per essere commercializzata negli Stati Uniti solo a partire dal 2008.
Vale la pena citare anche un altro episodio riguardante la Roadster: nel febbraio del 2018 una di queste, un modello rosso ciliegia di proprietà di Elon Musk, è stata lanciata da Cape Canaveral portata in orbita da un razzo Space X. La Roadster aveva a bordo un manichino in tuta da astronauta, chiamato “Starman”, in tributo allo scomparso David Bowie, la cui musica pare venisse diffusa all’infinito dall’impianto stereo a bordo.
Foto: la Tesla Roadster mentre viene portata nello spazio
Se state pensando che questa sia stata semplicemente una eccentrica e costosa follia di un miliardario americano forse siete in errore. Perché Elon Reeve Musk viene da molti ritenuto un imprenditore straordinario e una delle menti creative più geniali di questo secolo, grazie alle sue invenzioni tecnologiche che lo hanno reso plurimiliardario.
Anche la stessa SpaceX (www.spacex.com) nota azienda aerospaziale statunitense (con sede a Hawthorne California), guarda caso, è una sua creatura. Musk l’ha creata nel 2002 con l'obiettivo dichiarato di “sviluppare tecnologie per l’esplorazione commerciale dello spazio in vista della colonizzazione di Marte”.
Sono tutti obiettivi che possono sembrarci folli o inverosimili da realizzarsi per un singolo imprenditore privato ma che stanno diventano sempre più alla sua portata visto che con quest'azienda, in pochi anni e solo con proprie risorse economiche, ha eguagliato i risultati di decenni di programmi e ricerche NASA, svolti con ingenti fondi federali americani. La SpaceX è arrivata a sviluppare innovazioni tecnologiche come i razzi lanciatori “riutilizzabili” Falcon Heavy o le altrettanto innovative capsule orbitali Dragon, anche esse riutilizzabili, con cui è ora in grado di rifornire la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale di cui abbiamo parlato anche di recente. (Link all’articolo).
Quindi, se analizziamo meglio quanto sta realizzando Elon Musk con la SpaceX e con le molte altre sue invenzioni e aziende, forse quella Roadster a spasso nello spazio non ci appare più come una follia ma si conferma solo una straordinaria trovata pubblicitaria in grado di offrire la massima visibilità ai “brand” Tesla e SpaceX e al loro creatore.
Poteva esistere, per questo ambito bolide a due posti dalla linea ispirata alla Lotus Elise, miglior spot pubblicitario di un lancio nello spazio? Ne dubito.
Se poi il prezzo di una Roadster, che supera i 100mila euro, vi sembrasse alto non è a causa dei costi dello spot. Innanzitutto si tratta di un prezzo in linea con vetture sportive top di gamma prodotte da diversi altri produttori e bisogna ricordarci sempre che si parla di una vettura sportiva dalle altissime prestazioni, con una accelerazione impressionante: da 0 a 100km/h in soli 3.9 secondi. Ma è anche il risultato di tecnologie altamente innovative ed ecologiche. Essendo totalmente elettrica e non facendo uso di nessuna combustione di carburante è ad emissione zero.
Quindi non dobbiamo stupirci troppo se oggi una Roadster, identica a quelle che qualche fortunato può permettersi di guidare lungo le nostre strade, sta viaggiando nello spazio ad oltre 300 milioni di chilometri dalla Terra, pronta a muovere verso Marte dopo aver completato un'intera orbita intorno al Sole.
Questo almeno secondo quanto dichiara il sito www.whereisroadster.com che sta simulandone il tragitto. Da parte nostra, non avendo onestamente idea di cosa possa esser successo alle gomme, ai sedili in pelle o alla vernice della sua carrozzeria, dopo una così lunga esposizione alle radiazioni solari, siamo fiduciosi sul fatto che almeno le sue batterie abbiano retto. In questo modo, secondo i calcoli dello stesso sito, quel manichino d’astronauta al volante avrebbe ascoltato il buon vecchio e rimpianto David Bowie cantare le sue Space Oddity e Is there Life On Mars? (vista la strumentazione di bordo immaginiamo siano state memorizzate rigorosamente nelle loro versioni digitally remastered) la bellezza di circa 193mila e 260mila volte ciascuna.