CAGLIARI. Le paure di un ipotetico rapimento, il terrore che fosse stata uccisa da qualcuno. Tutta una messa in scena. Sono stati arrestati per omicidio aggravato Slavko Seferovic e Dragana Ahmetocvic, i genitori di Esperanza, bambina rom di 20 mesi scomparsa da Giorgino il 23 dicembre scorso dopo il rogo nel furgone nel quale viveva la famiglia.
Nessuna traccia di lei nel mezzo incendiato né da altre parti, la piccola non si trova, ma per gli agenti della Squadra Mobile purtroppo non ci sono dubbi: Esperanza è morta e i genitori sarebbero responsabili. Dalle conversazioni intercettate sono emerse delle prove importanti che hanno fatto escludere agli agenti qualsiasi altra pista, nonostante i due abbiano negato.
Gli investigatori hanno indagato sulle versioni fornite dai familiari, che sin dall’inizio avevano raccontato di aver lasciato la piccola nel furgone mentre facevano una passeggiata con gli altri figli. Così era spuntata l’ipotesi di un rapimento: il padre aveva parlato di un altro rom che gli aveva fornito una partita di hashish e che poteva averla rapita per ricatto. C’erano però troppe incongruenze. Gli agenti hanno così indagato a fondo sulla vita della famiglia nei mesi precedenti alla scomparsa. Grazie all’aiuto di alcuni testimoni della comunità rom e di telecamere di videosorveglianza, è emerso quindi che la bambina, già dalla fine di novembre, non era stata più notata insieme alla famiglia e in diverse occasioni il padre aveva riferito che Esmeralda era stata affidata a un istituto per problemi di salute.
Nessuno l’aveva più vista e aveva più saputo nulla di lei. Inoltre si è scoperto che i genitori avevano concordato in diverse occasioni una versione falsa da dare agli inquirenti, simulando appunto il sequestro ad opera di un gruppo di romeni. Le indagini sono quindi proseguite: dai sistemi di videosorveglianza posti lungo il percorso seguito dal furgone e dalla testimonianza di un benzinaio, è stato scoperto che il padre della piccola aveva acquistato circa 2 euro di benzina (versate poi in una bottiglia) il giorno stesso dell’incendio.
Tutto faceva pensare che i due stessero coprendo l’omicidio della piccola. Il movente, hanno chiarito gli agenti della Mobile, non è stato chiarito: nessuna confessione è stata fatta dai genitori né è stato trovato il corpo di Esperanza.