CAGLIARI. Sono già state cancellate le scritte comparse questa notte sui basamenti delle recinzioni della Sardegna Arena: nel mirino dei vandali questa volta c’era la polizia ma soprattutto Tommaso Giulini, il presidente del Cagliari, che nelle scritte apparse sui muri veniva associato alla Digos e preso quindi di mira da alcune frange della tifoseria rossoblù per la sua collaborazione con la Questura di Cagliari. Sulle recinzioni dello stadio provvisorio dei rossoblù infatti fino al pomeriggio si leggeva ancora la scritta “Giulini uguale questura”, proprio all’ingresso della curva nord. La società però non ha tardato a intervenire: due uomini dello staff nel pomeriggio hanno coperto in pochi minuti la vernice nera che imbrattava i muri.
Ora si indaga per risalire ai responsabili. La Digos è già al lavoro per esaminare i filmati della videosorveglianza piazzata all’esterno dello stadio, che potranno dare un grosso contributo per rintracciare gli autori dell’atto vandalico. Solo qualche settimana fa un gruppo di ultras del Cagliari aveva aggredito violentemente alcuni tifosi del Napoli che alloggiavano in un residence a Capoterra. A ottobre un episodio simile, a Su Siccu, contro i tifosi del Bologna, che dopo l’aggressione erano stati scortati dalla polizia fino allo stadio. Su entrambi i fatti sono ancora in corso le indagini.