QUARTU. I resti trovati in un canneto nelle campagne di Quartucciu il 12 luglio 2018 (qui la notizia) non sono di Gianluca Congera, il pescatore quartese scomparso il 16 marzo. Il verdetto è arrivato dai risultati degli esami del Dna. Il braccialetto trovato accanto al cadavere sembrava il suo, come i resti della tuta. Ma non è così. Restano senza risposta due domande, quindi: di chi è lo scheletro venuto alla luce dopo un incendio? E che fine ha fatto Congera?
Le sorelle si oppongono all'archiviazione del caso. Lo fanno con l'assistenza di due avvocati. Uno è Paola Pischedda, che ha dato la notizia: "Dopo circa 5 mesi di attesa sono arrivati gli esiti del DNA sul cadavere ritrovato lo scorso 12 luglio nei pressi della 554. Nonostante le numerose analogie, i resti non appartengono a Gianluca Congera. Ora più che mai è necessaria la massima collaborazione da parte di tutti affinché si faccia luce su questa scomparsa".
L'altro è Gianfranco Piscitelli, che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati perché avrebbe rivelato sul web notizie sull'indagine ancora coperte da segreto. I familiari non credono che si sia suicidato. C'è una telefonata anonima, fatta alla madre di Congera: una voce ha riferito alla donna di aver visto qualcuno gettare un corpo in un canneto. È spuntato anche un biglietto, sempre senza paternità, che consigliava di indagare sull'ambiente criminale quartese. Il pm Alessandro Pili ha già chiesto l'archiviazione per l'inchiesta sull'omicidio. I legali si oppongono. E Piscitelli, secondo il magistrato, si è sbilanciato troppo, tanto da aver rivelato sul web notizie coperte da segreto: così è stato indagato. Ma il legale si dice sereno: "Dopo la richiesta di archiviazione o in caso di deposito ex 415 bis, se non vi è espressa secretazione che in questo caso non c'era, gli atti non sono più coperti da alcun segreto e comunque io ho riferito i miei motivi di opposizione all'archiviazione. La contestazione mossami è un atto dovuto che presto verrà chiarito".
I resti nel canneto non sono di Congera, adesso i misteri sono due
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