MACOMER. Estremamente introverso, sempre chiuso in casa, senza lavoro. Alaji Amin, 38 ani, il palestinese che stava organizzando un attentato in Sardegna passava i giorni così, di fronte al computer, leggendo di Jihad e idolatrando Al Baghdadi. Finché gli investigatori hanno intercettato qualcosa di ancora più pericoloso e preoccupante: dal 10 luglio scorso nelle sue cronologie di ricerca c'erano solo sostanze tossiche, micotossine come l'aflatossina (che in un solo secondo può provocare gravi emorragie). Cercava sui diversi portali gli effetti sulla salute pubblica e soprattutto dove acquistarli. L'aggancio con la Sardegna era sua moglie, marocchina ma con regolare passaporto di soggiorno nell'Isola, che lo aveva convinto a stare a Macomer, con i loro due figli.
Il terrorista aveva tentato di acquistare le sostanze, che sarebbero servite per un attacco chimico, sul web: secondo la polizia potrebbe anche averle acquistate, ma senza lasciare traccia.
I dettagli dell'operazione sono stati resi noti alla presenza del procuratore nazionale Federico Cafiero de Raho e del capo dell'Antiterrorismo della Polizia Lamberto Giannini. Al momento Amin è stato portato nel carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro.
L'inchiesta: in Sardegna preparava un attacco chimico durante le festività
- Marzia Diana
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