MILANO. Alle 10,40 del 25 giugno è tornato in libertà: Matteo Boe ha scontato la sua pena e questa mattina ha lasciato il carcere di Opera, a Milano. Era rinchiuso per aver sequestrato, nel 1992, il piccolo Farouk Kassam, che allora aveva sette anni. Ad attendere l'ex bandito di Lula, fuori dal penitenziario, c'era una donna che lo ha trasportato a bordo della sua auto. Boe ha 59 anni e avrebbe deciso di tornare nel suo paese d'origine.
Stavolta lascia la cella con l'autorizzazione dei giudici: a settembre del 1986 assieme al complice Salvatore Duras, fu protagonista di un'impresa criminale mai riuscita prima (e nemmeno dopo): l'evasione dal supercarcere dell'Asinara, dal quale scappò a bordo di un gommone. Il suo arresto risale al 13 ottobre 1993, quando fu preso a Porto Vecchio, in Corsica, mentre da latitante si stava incontrando con la famiglia: la moglie Laura e i figli Andrea e Luisa. Quest'ultima è stata uccisa una notte di novembre del 2003: era affacciata al balcone della sua casa di Lula quando era stata raggiunta da una scarica di pallettoni. L'ipotesi è che fosse stata scambiata per la madre, alla quale somigliava molto. La giustizia ordinaria non è mai riuscita a dare un nome all'assassino.