CAGLIARI. Chiamarlo fermento sarebbe un eufemismo. Ha più l'aria della rivolta non silenziosa quella in corso tra gli attivisti del Movimento 5 Stelle in Sardegna. Le pagine ufficiali e no - e quindi, forse, quelle che vengono considerate di una minoranza - si sono riempite di critiche per la gestione delle Regionarie bis dalle quali è stato escluso il docente universitario cagliaritano Luca Piras, il secondo classificato (464 preferenze) alle spalle di Mario Puddu (981) al primo giro. Motivo: non pervenuto. Si sa solo che il fantomatico "staff" ha detto no. Candidabile d'estate, Piras, e pure apprezzato visto il numero di voti incassato, impresentabile d'autunno. Chissà cosa ha combinato. Sempre che lo abbia fatto.
Perché dentro il Movimento si sostiene altro. Un esempio? Guido Sbandi, consigliere comunale a Quartu: "Dico no ai burattinai sardi. Non esprimerò il mio voto: non ravviso trasparenza e coerenza con i principi e valori del Movimento 5 stelle per le esclusioni avvenute". Patrizia Cadau, eletta al Comune di Oristano "In una qualsiasi competizione, eliminare arbitrariamente un candidato per favorirne altri, non inficia l'eliminato. Inficia il vincitore. Che sarà vincitore dovendo misurarsi con la percezione propria e altrui che la vittoria non coincida col merito". "Pretenderemo spiegazioni" annuncia Claudio Fancello da Dorgali, che riprende il celebre passaggio sulle deportazioni sempre più ampie, che durarano fino a quando "un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare". Solo alcuni esempi di un malumore che fa ribollire la base grillina.
Ma dove sta il problema? Semplice: la lista dei candidati alle regionarie bis (qui la notizia con i 26 nomi) ha tutta l'aria di essere stata confezionata per far fuori quelli che vengono considerati i dissidenti. Ossia i non ortodossi rispetto alla linea che viene attribuita a "Corda e Puddu". Un binomio ricorrente nelle contestazioni, riferito alla deputata Emanuela Corda e all'ex candidato governatore ed ex sindaco di Assemini (da dove, peraltro, arriva più di un candidato alle regionarie bis, compreso l'assessore all'Urbanistica Mandas). Il favorito - e lo è da un bel po' di tempo - è Francesco Desogus, funzionario della città metropolitana di Cagliari, che viene dato come "appoggiato" da coloro che contano nel Movimento 5 Stelle in Sardegna. Un movimento che, se fosse vera solo la metà delle accuse che si leggono nelle varie chat, si sta trasformando sempre più un partito nel quale si decide dall'alto e la base deve prendere atto. Attivisti chiamati al voto, certo, ma per esprimersi su decisioni già adottate. E chi contesta? Zittito, almeno sulla pagine ufficiali: durante il voto sono stati bloccati tutti i commenti.
Molti attivisti si stanno riunendo in queste ore, da Cagliari ad Arzachena. E annunciano che non si esprimeranno online sulla piattaforma Rousseau. C'è tempo fino alle 22, in ogni caso. Poi i primi cinque più votati passeranno al secondo turno. E allora si scoprirà chi vale uno, ma più degli altri.
Regionarie M5S in Sardegna, attivisti in rivolta: "No ai burattinai, zero trasparenza"
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