CAGLIARI. La birra Ichnusa ha conservato la sua “anima sarda”? A riaccendere il dibattito, non privo a volte di commenti polemici e perfino di sfumature politico-indipendentiste, ci ha pensato il nuovo spot lanciato in questi giorni per promuovere uno dei prodotti di punta (“Anima sarda”) della “bionda” azienda targata quattro mori ma di proprietà della multinazionale Heineken.
Il video promozionale, ideato dall’agenzia Leo Burnett e diretto dal regista americano David Holm, è stato girato in tre giorni, da Porto Ferro a Barumini, da Orgosolo a Mamoiada, e racconta l’orgoglio e la specificità del popolo sardo che replica con i propri modelli a quelli massificati, universalmente riconosciuti. Così anche l’Isola ha il suo sushi, ma è il pesce freschissimo appena issato con le reti, mentre un anziano pastore barbuto diventa il “nostro hipster” e i vernissage si fanno, non in galleria ma tra i murales di Orgosolo.
La campagna nazionale è partita il 18 giugno: gli spot girano un po' su tutte le reti e vengono diffusi anche sui principali social network. Per chi gestisce la pagina Facebook “Birra Ichnusa” sono ore di super lavoro, e di molta pazienza. “Ma smettetela per favore, quella birra di sardo non ha più niente...”, affonda il colpo un utente. Il social media manager però non si scompone e si difende gandhianamente: “Eh no, ci tocca dissentire: Ichnusa viene interamente prodotta in Sardegna dal 1912, oggi nello stabilimento di Assemini. Ichnusa è sarda ed è fatta dai sardi”. C'è però anche chi apprezza spot (“meraviglioso”) e birra (“troppo buona”). De gustibus…