Il cantiere fantasma della diga di Monte Nieddu
CAGLIARI. Ci mancava solo lo spettro del fallimento per il colosso delle costruzioni, la Astaldi Spa, che dopo cinquant'anni di attesa (e polemiche, con accuse di sprechi e inutilità) aveva (ri)iniziato a costruirla: lavori di nuovo fermi nel cantiere della diga di Monte Nieddu, opera da 80 milioni di euro che dovrebbe sbarrare il fiume a monte di Sarroch. La società è sull'orlo del baratro: è notizia delle ultime ore che il salvagente potrebbe arrivare da una diretta concorrente, Salini Impregilo, che ha fatto sapere di seguire "con particolare attenzione" le vicende di Astaldi, per "valutare ogni possibile opzione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria e creazione di valore". Ma non c'è nulla di certo. E la notizia della crisi potrebbe bloccare - anzi, per ora blocca - anche la costruzione della 554: la Spa con i piedi (e le casse) di argilla si è aggiudicata l'appalto del primo lotto, per un valore di 154 milioni di euro. Dovrebbero sparire tutti gli incroci ma sui tempi adesso non può esserci nessuna certezza. Un problema "solo" per Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartucciu e Quartu.
Il cantiere della diga di Monte Nieddu
Su Monte Nieddu punta l'attenzione l'ex presidente della Regione Mauro Pili. Quella diga è stata progettata negli anni '60. Ancora non c'è: dopo rinvii, ricorsi, imprese fallite, battaglie ambientaliste arrivate fino alla commissione europea, nel 2014 era arrivata la firma tra Astaldi e consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, che aveva in mano la patata bollente. Sembrava fatta, invece no. La società stava iniziando il suo lento declino. A luglio lo stop ai lavori, giustificato dalla necessità ingegneristica di contrastare il caldo eccessivo che avrebbe danneggiato il processo di stabilizzazione dei materiali che dovrebbero essere alla base dello sbarramento. Da allora nulla si è mosso: nel cantiere non c’è più nemmeno un operaio e "la stessa impresa subappaltatrice che stava realizzando gli inerti cementizi ha smontato le attrezzature ed è andata via", osserva Pili, " Con questa inerzia e incapacità della giunta regionale e dell’assessore di Maninchedda (Edoardo Balzarini, ndr) si sta mettendo a rischio l’ennesima opera idrica strategica della Sardegna. Tutte le promesse di ripresa del cantiere dai primi di settembre si sono rivelate un imbroglio come avevo abbondantemente previsto".
Un incrocio sulla 554, che dovrebbe essere eliminato: c'è lo spettro di ritardi biblici
Il cantiere nel sud ovest del golfo di Cagliari è fantasma. Mentre rischia di non partire quello per la ricostruzione della 554. A luglio l'assessore ai Lavori pubblici Barlarini diceva: "La contrazione di tutti i tempi massimi previsti per le procedure di legge potrà consentire l’avvio dei lavori entro il 2019".