La lettera di risposta inviata dal ministero ai sindaci
CAGLIARI. E loro che pensavano che la mappatura delle infrastrutture - strade, ponti, passaggi ferroviari - a rischio nel territorio comunale sarebbe servita per stilare un piano straordinario di interventi. O, comunque, per arrivare a lavori immediati nelle situazioni più pericolose. "Invece ci hanno detto: cazzi vostri": né Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e numero uno dell'associazione nazionale dei Comuni in Sardegna, né il collega di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai si aspettavano una comunicazione così fredda da parte del ministero delle Infrastrutture. E si sfogano, senza ricorrere alla diplomazia. Sono solo i primi, coloro che hanno manifestato pubblicamente il loro disappunto.
Tutto parte dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, il 14 agosto. Il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli invia a tutti i municipi una una nota con la quale richiede una urgente ricognizione delle infrastrutture e delle viabilità ricadenti all'interno del territorio comunale. Si chiedeva di segnalare, recita un comunicato del Mit, "tutti gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate sulle infrastrutture di propria competenza, corredando le relative segnalazioni di adeguate attestazioni tecniche e indicazioni di priorità". L'obiettivo? "Là dove si ravvedano criticità, il Ministero invierà una task force composta da dirigenti del Mit e da esperti indipendenti".
Il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli
I sindaci vedono uno spiraglio per rimettere a posto ponti costruiti nel dopoguerra, ammalorati, che fanno paura. E si mettono subito al lavoro con i loro tecnici. Perché da Roma danno una scadenza che dà l'idea dell'urgenza degli interventi: tutto deve arrivare al ministero entro il primo settembre. Le schede tecniche vengono preparate, facendo i conti con la scarsità di professionisti negli organici delle amministrazioni: il tema è troppo importante per rimanere indietro.
Passa il tempo. Ed ecco al risposta: dal ministero ringraziano, e dicono che "con riferimento alle segnalazione pervenuta da codesto ente in merito alle criticità riguardanti le infrastrutture di competenza, la stessa contribuirà al popolamento della banca dati (...) Nelle more della definizione di detta iniziativa codesto ente vorrà adottare, nell'ambito delle proprie competenze, le misure necessaria a garantire la sicurezza dell'infrastruttura nonché la pubblica e privata incolumità". Tradotto: noi abbiamo ricevuto la segnalazione, voi provvedete.
Un'altra traduzione la dà il sindaco di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai: "Ci dicono: in sintesi, anche se sono di competenza nostra (ministero, Anas etc.) sono cazzi vostri. Proprio così, cazzi nostri. Vergogna, vergogna e ancora vergogna".
Manco avesse parlato con il collega anche Deiana reagisce allo stesso modo, dopo aver spiegato tutta la premessa: "La risposta? Questa. Avete fatto il monitoraggio? Adesso sono cazzi vostri. Mica un piano straordinario di messa in sicurezza. Così, semplicemente: cazzi vostri. Se crolla un ponte, un viadotto".