CAGLIARI. Una manifestazione di solidarietà nei confronti di Pier Luigi "Luisi" Caria, Antonello Pabis e Francesco Locci, tre sardi accusati dalla Procura di Cagliari di associazione terroristica. Il corteo, colorato da bandiere curde e dei quattro mori, si è snodato per le strade del centro storico, con partenza da piazza Yenne alle 16. Duecento partecipanti, a gridare che no, non credono a quelle accuse nei confronti dei militanti colpevoli, a ,oro dire, solo di aver appoggiato (Caria è anche andato in Siria, per farlo) la resistenza del popolo curdo contro le milizie dell'Isis. Quelle sì, terroristiche.
"Molti combattenti internazionali", si legge in una nota di presentazione della manifestazione, "si sono uniti alla lotta a quel terrorismo sostenuto dalla Turchia, dal Qatar (quello del Mater Olbia) e che ha colpito più volte anche diverse città europee. I sardi solidali combattono, con altre armi, per la difesa dell’isola dall’inquinamento e contro le basi militari, per la difesa della sanità pubblica e contro la fabbrica delle bombe, per il diritto all’autodeterminazione, per la solidarietà e contro l’egoismo. Ma da chi e perché è stata promossa l’azione della magistratura? Chi ha interesse a infangare i volontari internazionali che hanno combattuto contro i veri terroristi? Chi ha interesse a promuovere l’allarme sociale e quindi il terrorismo mediatico? È solo un caso che quell’operazione venga promossa in prossimità delle elezioni? Chi vuole intimidire chi? Sono tutte domande scomode, inquietanti,ma ce le dobbiamo porre".