CAGLIARI. «Con il Movimento 5 Stelle al governo della Regione nessun nuovo mattone verrà posato sulle coste della Sardegna. Nessuno. A sentire centrodestra e centrosinistra sembra invece di essere ancora negli anni Sessanta, quando si pensava che lo sviluppo potesse arrivare solo da calcestruzzo e industria pesante. Abbiamo visto com’è andata a finire. Noi abbiamo altri progetti per l’isola. E per realizzarli chiederemo a febbraio il voto dei sardi». Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un lungo intervento pubblicato oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna, nel quale Puddu torna sul ritiro della legge urbanistica da parte della Giunta Pigliaru, ritenuta una «buona notizia».
«La Giunta Pigliaru ha preso atto di non essere più rappresentativa degli interessi dei sardi. Il Movimento 5 Stelle lo dice da tempo: dopo il voto del 4 marzo e a pochi mesi dalle prossime regionali, il Consiglio regionale non poteva più varare provvedimenti di ampio respiro. Pigliaru ci ha provato lo stesso ed è stato travolto da un’opinione pubblica che ha ben capito quali sarebbero state le ricadute negative di una legge pasticciata, sonoramente bocciata da associazioni, intellettuali e giuristi, contrastata perfino da quegli amministratori locali che si credevano amici. Gli unici a rammaricarsi a malincuore che la legge non sia passata sono alla fine solo gli esponenti del centrodestra, a dimostrazione di come i due schieramenti propongano da tempo sempre la solita ricetta per uscire dalla crisi: costruire sulle coste, aggredire l’ambiente».
Nel suo intervento Mario Puddu delinea le proposte riguardanti il governo del territorio che il Movimento presenterà ai sardi: «Chi sostiene che l'alternativa futura a questa mancata legge urbanistica sia solo la cementificazione selvaggia commette un errore grossolano: si sta scordando del Movimento 5 Stelle e del fatto che noi abbiamo un'idea di Sardegna diversa da quella proposta da Pigliaru ed Erriu e antitetica a quella del centrodestra».
«La prossima legge urbanistica dovrà trovare il giusto equilibrio tra il mantenere la testimonianza della memoria della Sardegna e il progettare un futuro sostenibile e compatibile con la salvaguardia del bene comune. Come arrivare a questo obiettivo? Intanto, a differenza di ciò che ha fatto la giunta Pigliaru, coinvolgendo realmente la società sarda in un confronto continuo», spiega il candidato presidente. «Poi c’è il Piano Paesaggistico Regionale che non deve essere indebolito ma aggiornato, rafforzato e soprattutto esteso alle aree interne, in modo da superare così gli squilibri con le coste che sono uno delle cause del fenomeno dello spopolamento. Il Ppr per noi è uno strumento di sviluppo, non un vincolo come gli speculatori vogliono far credere ai sardi».
L’intervento prosegue elencando i punti cardine della politica 5 Stelle per l’urbanistica in Sardegna: «Semplificheremo la normativa, redigendo una legge quadro sul governo del territorio e un Testo Unico sull’Urbanistica basato su poche regole chiare, facilmente comprensibili da addetti ai lavori e cittadini, e rafforzeremo le norme per la tutela del territorio agricolo contro qualsiasi speculazione che possa snaturare la vocazione specifica dei suoli. Con noi la Regione affiancherà i comuni nei processi di pianificazione territoriale, ambientale, urbanistica ed edilizia (è impensabile che tanti comuni non abbiamo ancora il Puc). Rilanceremo l’attività dell’Ufficio Regionale del Piano».
«Poi c’è un tema cruciale che la legge Pigliaru-Erriu ha volutamente eluso”, conclude Puddu, “quello dell’abusivismo edilizio. Noi lo contrasteremo con tutte le nostre forze, potenziando la vigilanza con un controllo puntuale e costante del territorio».
"Con il M5S nessun nuovo mattone sulle coste della Sardegna": la promessa di Puddu
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