CAGLIARI. Il primo agosto un bimbo malato di leucemia ricoverato al Microcitemico di Cagliari ha rischiato di morire perché in Sardegna non c'era l'antidoto al farmaco antitumorale che lo aveva intossicato: il siero è arrivato da Roma in tempo solo grazie a una corsa folle di agenti di polizia a Roma (qui la notizia). Ieri un altro bambino ha rischiato di annegare, nel mare della Sardegna: ma sull'Isola non c'è la Rianimazione pediatrica ed è stato necessario un trasferimento d'urgenza a bordo dell'elisoccorso verso Alessandria, all'ospedale pediatrico Cesare Arrigo. A sottolinearlo è la stessa Regione, in un comunicato: "Non essendoci in Sardegna la Rianimazione pediatrica, l'elicottero - su richiesta del reparto Rianimazione di Olbia e prontamente autorizzato dalla direzione Areus - ha trasferito il piccolo ad Alessandria, all'Ospedale pediatrico "Cesare Arrigo". Il mezzo è partito da Olbia alle 14,17 ed è rientrato poco dopo le 19.30".
Per la Regione si è trattato di un successo: ""Questa è una grande dimostrazione della potenzialità del nuovo servizio" commentano l'assessore della Sanità, Luigi Arru, e il dg dell'Areus, Giorgio Lenzotti. "La possibilità di utilizzare mezzi nostri ha ridotto i tempi, rispetto alla richiesta di un volo di Stato che avrebbe dovuto atterrare a Torino, con ulteriori passaggi che avrebbero potuto aumentare i rischi di complicanze per il paziente, durante il viaggio. L'aver spostato il secondo elicottero da Cagliari a Sorgono, centralizzandolo, ha mostrato la flessibilità di gestione del servizio e la rapidità delle scelte, fondamentali quando si parla di emergenza-urgenza".
Per chi sta all'opposizione in consiglio regionale è invece un'assurdità. E lo sbandierare i risultato di un servizio fondamentale come quello del salvataggio delle vite è considerata bieca propaganda: "Ormai sembra che in Sardegna la sanità sia uguale ad elisoccorso", attacca Paolo Truzzu di Fratelli D'Italia, E' offensivo nei confronti di chi lavora negli ospedali, nelle ambulanze, negli ambulatori, chi presta la propria professionalita' per aiutare chi sta male. Ed è assurdo che proprio chi “snobba” questi operatori sia la persona che li dovrebbe tutelare.
Ormai l'assessore fa il giornalista dell'elisoccorso, utilizzando dati sanitari sensibili per fare una pubblicità istituzionale nella speranza di coprire il disastro orma visibile ai più. L’elisoccorso è stato trasformato in un portantino, oggi di qua, domani di là. E i costi di questo spreco inutile, di questo sfoggio, che somiglia a una moderna forma di bullismo comunicativo, si vedranno quando verranno pubblicate le delibere di pagamento per l'operatore dell'elisoccorso e per i gestori aeroportuali. Intanto le centrali operative e le ambulanze medicalizzate sono alla frutta".