CAGLIARI. La rotta Algeria-Sardegna è sempre caldissima: quest'anno sono già sbarcati cinquecento migranti, soprattutto nel Sulcis. Arrivi "non controllati" che rendono “ancora più gravosa e complessa la gestione dei flussi migratori non programmati in Sardegna" perché "impattano pesantemente sul funzionamento di tutte le strutture deputate all’accoglienza che, a causa della scarsità di mezzi e personale, sono già fortemente impegnati in tali attività". A lanciare l'allarme, in una lettera inviata al vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, è il presidente della Regione Francesco Pigliaru che chiede un incontro al leader leghista per proseguire "un’interlocuzione già aperta con il precedente ministro, Marco Minniti" e "rendere operative politiche mirate alla chiusura del canale diretto".
“Quest’anno - scrive Pigliaru - sono già oltre 500 le persone arrivate direttamente in Sardegna dall’Algeria (non tutte di nazionalità algerina), un trend che sembra confermare l’elevato numero di arrivi che si era già registrato lo scorso anno, quando era giunto in Sardegna il numero più alto di sempre, ben 1936 (a fronte dei 1106 giunti nel 2016, dei 159 sbarcati direttamente sull’isola nel 2014 e dei 291 del 2015)”. Un fenomeno allarmante, che deve “essere bloccato nel più breve tempo possibile anche per la concreta possibilità che la rotta Algeria-Sulcis, priva di un adeguato controllo, possa divenire ben presto ulteriore via di fuga verso l’Europa, rendendo la governabilità del fenomeno migratorio ancor più difficile".
Un obiettivo che potrà essere raggiunto" solo con un forte e costante raccordo con le autorità algerine che, possibilmente, consenta di pervenire alla stipula di un Accordo Italia-Algeria per la gestione concertata del fenomeno migratorio". E la Regione è pronta "a supportare le eventuali azioni diplomatiche che dovessero essere avviate, attraverso la creazione e valorizzazioni di partenariati territoriali specie con la regione di Annaba - conclude Francesco Pigliaru - da cui provengono la maggior parte degli sbarchi che interessano le nostre coste".