CAGLIARI. È andata alla galleria degli Uffizi e nei giorni successivi si è registrato il pienone, anche di ragazzi che a malapena sapevano dove fosse Firenze. Nei giorni scorsi, ecco la foto al museo Egizio. Chiara Ferragni ha accolto l'invito canoro degli Eugenio in via Gioia e il luogo culturale diventa di tendenza sui social.
Perché non invitare l'influencer al museo dei Giganti di Mont'e Prama a Cabras? Se l'he chiesto il presidente della Fondazione Anthony Muroni che, non trovando controindicazioni, lo ha fatto. Su Facebook e Instagram Muroni ha scritto: "Dopo #uffizimuseum e #museoegizio ora Chiara Ferragni la aspettiamo a #cabras nella casa dei #gigantidimonteprama". Con tanto di Tag. Una trovata che. male andando, fa parlare dei Giganti.
Inevitabili, pare, le polemiche. Soprattutto da parte di chi ci ha letto una sorta di dissacrazione delle statue del Sinis.
"Una delle missioni assegnate è quella di valorizzare un immenso patrimonio culturale, facendolo conoscere a una platea sempre più ampia di persone, tendendo al risultato che questo immenso patrimonio culturale possa diventare una delle leve attraverso le quali stimolare uno sviluppo socio-turistico-economico di un’area oggi depressa", riflette Muroni, che si è sentito bollare come "Ignorante", "Traditore e nemico del popolo sardo", "Venduto" da chi parlava di "Sacrilegio", o di "una ciabattara nel tempio" e anche di "Mercificazione della Cultura".
"L’ecosistema nel quale siamo chiamati a operare è anche questo", riflette ancora il presidente della Fondazione, "Un gigantesco problema culturale che opera da zavorra, un eterno riflesso condizionato con orizzonte il proprio ombelico, che fa il paio con la teoria che gestire (a titolo gratuito, e due) la Fondazione “Mont’e Prama”, fra guerre intestine, ritardi di Ministero e Regione, burocrazia e affini, sia un grande esercizio di potere o una cena di gala permanente e non una assunzione di responsabilità finalizzata a dimostrare che - nonostante tutto - la Sardegna ce la può fare. E ce la farà. Anche questa è politica, spero buona, di autodeterminazione"
Chiusura: "Comunque, Chiara, ti aspettiamo".