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Cazzullo (Corriere): "Amareggia che esistano gli indipendentisti sardi"

puigdoka

 

CAGLIARI. Un lettore si dice preoccupato dal fatto che "il virus dell’indipendentismo possa diffondersi nella nostra amata isola italiana". Si chiama Antonio Melillo, parla della Sardegna e ha espresso il suo pensiero nella rubrica "Dillo al Corriere" del quotidiano di via Solferino a Milano. L'occasione per esprimere il suo pensiero è stata la recente visita, con arresto e conseguente vicenda giudiziaria, del leader catalano Carles Puigdemont, che ha fatto da collante - per qualche giorno - nella frammentata galassia indipendentista sarda.ù

 

Le preoccupazioni del lettore sono condivise da Aldo Cazzullo, detentore della rubrica e tra le firme di punta del Corriere: "Da italiani ci amareggia, almeno a lei e a me", scrive Cazzullo, "il pensiero che esistano altri italiani, nel caso specifico sardi, che vorrebbero abbandonare la patria e lo Stato che i nostri antenati hanno costruito e difeso a prezzo di molto sangue.

Ecco lo scambio epistolare.

Caro Aldo,
sulla recente presenza del leader catalano, che, a differenza degli altri indipendentisti catalani che onestamente hanno accettato le condanne e il carcere, circola indisturbato in Sardegna, mi preoccupa che il virus dell’indipendentismo possa diffondersi nella nostra amata isola italiana. Se penso al grande sardo Emilio Lussu, eroe della Brigata Sassari, autore del famoso «Un anno sull’altipiano», da cui fu tratto il film «Uomini contro», forse si starà rivoltando nella tomba!
Antonio Melillo

Caro Antonio,
Ho provato la sua stessa sensazione leggendo le cronache dalla Sardegna. Un conto è la specificità della splendida Alghero (dove le vie non sono vie ma «carrer»), il legame linguistico e sentimentale con la Catalogna, la fratellanza tra le culture che non hanno germinato uno Stato ma sono comunque vive. La bellezza di essere italiani ed europei è appunto nella diversità. Ma da italiani ci amareggia — almeno a lei e a me — il pensiero che esistano altri italiani, nel caso specifico sardi, che vorrebbero abbandonare la patria e lo Stato che i nostri antenati hanno costruito e difeso a prezzo di molto sangue. L’isola della Brigata Sassari, di Mario Segni, di Francesco Cossiga, di Enrico Berlinguer, non dovrebbe più essere Italia? Ecco, ora proviamo, gentile signor Melillo, a metterci nei panni degli spagnoli. E a pensare che la Catalogna — che per popolazione e ricchezza prodotta ha un peso paragonabile a quello della Lombardia in Italia — vuole andarsene, abbandonando il resto del Paese al proprio destino. Lei riuscirebbe a immaginare l’Italia senza la Lombardia? Una terra dove oltretutto – proprio come in Catalogna – sono andati a lavorare e a vivere milioni di italiani che non sono nati a Milano bensì in Puglia, in Calabria, in Sicilia, ma anche in Piemonte, in Veneto, in Emilia-Romagna? Questo è il motivo per cui un andaluso, un estremegno, un galiziano si è sentito offeso dall’indipendentismo catalano. Ciò detto, le manganellate della polizia di Rajoy sono state sia un crimine sia un errore. Ma per molti spagnoli è stata una reazione blanda; infatti dalla secessione catalana è nato un movimento di estrema destra, Vox, che sta condizionando la politica di Madrid.