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Cabras, dopo oltre 10 anni due tartarughe confiscate tornano in mare aperto

 

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CABRAS. Dopo oltre un decennio due esemplari di Caretta caretta, sequestrati dalle autorità nel 2011, sono stati liberati in mare muniti di dispositivo satellitare. Dopo lunghi anni di paziente attesa, finalmente la luce, per un caso unico nell’Isola.

“Alghero 1” femmina adulta di Caretta Caretta nota come “Genoveffa”, e “Alghero 2”  maschio adulto della stessa specie, dopo anni di cattività, maltrattamenti  e infine un lungo percorso riabilitativo, hanno solcato di nuovo il mare. Lo fanno sapere i carabinieri Forestali di Cagliari con una nota. 

La liberazione è avvenuta questa mattina, presso la spiaggia di San Giovanni di Sinis, dove le tartarughe sono state seguite con cura negli ultimi anni, è avvenuta sotto gli occhi attenti dei Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Cagliari, in accordo con l’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre” e il Centro di recupero del Sinis “CReS” previo nulla osta del Ministero della Transizione Ecologica.

Era marzo 2011 quando al termine di una visita ispettiva venivano sottoposti a sequestro penale due esemplari di Caretta caretta, detenuti in condizioni drammatiche da più di dieci anni, in un acquario di Alghero già noto da tempo alle forze dell’ordine. Gli animali, apparsi sin da subito in grave stato di salute ed evidente stato di malnutrizione, venivano immediatamente sottoposti a delicato ricovero con prognosi riservata alla sopravvivenza. A causa di infezioni dovute alle condizioni non controllate dell’acqua, a una inadeguata esposizione alla luce e ai problemi impiantistici che per decenni hanno reso la cattività in struttura assolutamente inadatta, le tartarughe sono state affidate all’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre” . E’ lì che è stata assicurata agli animali una permanenza e una riabilitazione in acqua marina con parametri chimico fisici e microbiologici controllati e adatti alle caratteristiche biologiche della specie.

A seguito del prezioso intervento dei Carabinieri Forestale che hanno seguito l’evoluzione del caso lungo tutto il corso del tempo, e al successivo parere favorevole espresso dalla Commissione Scientifica CITES dello scorso 17 settembre, si è finalmente autorizzato il rilascio in mare degli individui che ora, dopo le ottime risposte alle cure e una dieta finalizzata al recupero di energie e peso, godono di perfetta salute.

Il luogo e la data sono stati scelti in considerazione delle condizioni meteo climatiche favorevoli, della notevole riduzione del traffico nautico e della condizione di riposo biologico della pesca a strascico. Alghero 1 e Alghero 2 sono stati dotati entrambi di idoneo strumento che ne consente il tracciamento satellitare così da monitorare il viaggio nel tempo e in sicurezza.

 

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