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Green pass, il ristoratore sardo: "Vogliamo solo lavorare ed è la regola: lo chiederemo"

La-taverna-romana

CAGLIARI. I no Vax "guerrieri" fanno i conti con la giustizia, che alla luce delle chat cariche di minacce li ha perseguiti. Ma oltre a questa banda di esaltati - accusati di terrorismo perché si ipotizza stessero organizzando azioni violente - ci sono anche coloro che non si vaccinano, per scelta. Ma pretendono di entrare nei locali, senza Green pass. E come deve reagire un ristoratore? 

Da leggere la riflessione del titolare della Taverna Romana, a Villacidro. Lucida, semplice. E diretta. Il pensiero di uno che vuole lavorare in pace. 

Non avremmo mai voluto scrivere un post di questo genere, dopo un anno e mezzo in cui noi ristoratori abbiamo vissuto e passato di tutto, in cui abbiamo dovuto cambiare sistema e metodo di lavoro 35 volte, oggi con il cambio di temperature, la pioggia in arrivo e la possibilità di lavorare sempre meno all'esterno, abbiamo un altro grosso problema. Il green pass.

Non è una regola che abbiamo istituito noi, non è una cosa che abbiamo il piacere di chiedervi, ma lo facciamo, perché tutte le conseguenze negative sarebbero le nostre! E non vogliamo sentirci dire che è anticostituzionale, che lo possiamo contestare, che il vaccino non serve a niente, perché noi non siamo né medici, né avvocati e né virologi!

Siamo ristoratori e di questo, solo di questo ci vogliamo occupare. Gli spazi al coperto all'esterno potranno essere utilizzati ancora per poco e naturalmente non vogliamo dirvi cosa dovete e non dovete fare, ma ricordarvi solo che la regola al momento è questa: "Per mangiare all'interno occorre il green pass".

Dispiaciuti e disturbati da questa situazione siamo certi che saprete essere comprensivi.