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La gelateria di Cagliari: "Non chiederemo più il green pass per andare in bagno: ecco cos'è successo"

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CAGLIARI. "Secondo la guardia di finanza avremmo dovuto chiedere il green pass anche per l'accesso al bagno, ma poi la polizia ci ha detto che abbiamo rischiato una multa dai 3mila euro in su: troppa confusione". È un lungo post di denuncia quello di una gelateria-creperia del centro di Cagliari, che su Instagram "dopo recenti spiacevoli fatti", scrivono i titolari, ha deciso di fare una comunicazione agli utenti per spiegare quanto accaduto nei giorni seguenti all'entrata in vigore dell'obbligo del green pass.

"Il 13 agosto", si legge nel post, "abbiamo chiesto alla guardia di finanza che era in servizio in piazza Garibaldi delucidazioni sull'utilizzo dei nostri servizi igienici: ci hanno risposto che avremmo dovuto chiedere la certificazione verde anche ai clienti seduti nei tavoli all'aperto". Così qualche giorno dopo alla richiesta di una cliente di poter entrare dentro il locale per usare il bagno, "contro la nostra volontà abbiamo dovuto negarle l'accesso", raccontano i titolari, "scatenando l'ira della stessa, prima in un attacco verbale senza ascolto di replica, poi nei giorni seguenti in un attacco mirato sul web diffamatorio con serie di recensioni sue e dei suoi followers". 

La sorpresa, però, arriva successivamente: "Il giorno dopo abbiamo ricevuto una visita della polizia di stato che dichiarava che qualora non avessimo fatto entrare in bagno le persone prive del green pass saremmo incorsi in sanzioni dai 3mila euro in su". Una "confusione evidente", denunciano, "anche da parte degli organi dell'ordine pubblico". Così arriva la comunicazione ufficiale per i clienti: "Da oggi quindi permetteremo l'accesso ai servizi igienici anche ai clienti che non possiedono il green pass, fermo restando che verrà sempre richiesto per la consumazione ai tavoli interni". 

E sugli attacchi online promettono: "Adotteremo provvedimenti legali contro tutti coloro che denigreranno, diffameranno e offenderanno l'azienda e chi ci lavora".