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Cagliari, una casa per i genitori dei piccoli pazienti ricoverati: "Aiutateci a finirla"

 

 

CAGLIARI. Una stanza sarà gialla, il colore preferito di Lorenzo. Aveva tre anni, è morto da quattro. “Il giallo ricorda il sole. E Lorenzo era un bambino solare”, dice la mamma Manuela Castangia. Poi al civico 7 di via Businco ci sono due stanze e due bagni, una cucina accogliente. È la casa comprata dall’Asgop (Associazione sarda genitori oncoematologia pediatrica), formata da genitori di piccoli pazienti ed ex pazienti ormai diventati adulti.

Novanta metri quadri che potranno accogliere due famiglie contemporaneamente. Quelle che avranno bisogno di un punto d’appoggio quando, con i loro bambini, magari provenienti dall’altra parte dell’Isola, si dovranno trasferire a Cagliari per le cure al Microcitemico di via Jenner. Punto di riferimento per tutta la Sardegna. I piccoli lottano contro la morte, altre volte attendono un trapianto. I posti letto sono una ventina, ma i bimbi che necessitano di cure e si rivolgono al Microcitemico, sono centinaia. La durata della loro permanenza a Cagliari può variare: si parla di minimo sei mesi, ma succede anche che debbano rimanere anni.

Poi ci sono le dimissioni brevi. I bimbi talvolta possono uscire dall’ospedale per 3 o 4 giorni, ma sono immunodepressi. Quindi non posso affrontare un lungo viaggio per tornare nelle loro case magari lontane dal capoluogo.

“I genitori, quando vengono qua, sono costretti a chiedere una mano d’aiuto alle associazioni. Ma non c’è lo spazio per tutti, o pagarsi un bed and breakfast”, ha spiegato Francesca Ziccheddu presidente dell’Asgop, “così dopo tanti sacrifici, con l’aiuto di tante persone e del cinque per mille, siamo riusciti a comprare una casa nostra, dobbiamo ancora ristrutturarla e nel giro di pochi mesi sarà pronta”.

Per i lavori servono ancora 15mila euro: "Facciamo un appello per chiedere ancora di aiutarci, di starci vicino, vogliamo inaugurare al più presto”. La raccolta fondi quindi continua.  Prossima tappa: la festa in giallo. Un appuntamento che l’Asgop organizza ogni anno per Lorenzo. “Invitiamo i nostri amici, gli operatori, chi ci è stato vicino e chi ha conosciuto Lorenzo anche dopo,  perché lui c’è sempre”, dice Manuela Castangia, mamma di Lorenzo e segretaria dell’associazione Asgop, “tutto il ricavato della giornata verrà destinato alla casa”.

Nel frattempo, chiunque può aiutare l’associazione scrivendo una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o un messaggio attraverso la pagina Facebook, o ancora visitando il sito www.asgop.it.