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Grave ferita alla testa in gommone: "Salvato dai medici a Lanusei, non depotenziate l'ospedale"

Incidente-gommone

 

 

LANUSEI.  Una gita in gommone nelle splendide acque di Baunei poteva finire in tragedia per Gianluca Longo, istruttore di arti marziali, 40 anni: sabato scorso è scivolato dall’imbarcazione - mentre era a motore spento nelle Piscine di Venere - e ha sbattuto violentemente la testa nella parte posteriore, rigida, procurandosi una profonda ferita. Scivolando si è tagliato anche un piede sbattendo contro la scaletta.

“Potevo morire dissanguato”, afferma Longo che ha scritto anche un lungo post su Facebook per raccontare  l’accaduto e, tema non secondario, affrontare il tema della distribuzione territoriale delle strutture sanitarie pubbliche.  “È assurdo che l’ospedale di Lanusei rischi di chiudere. Se non fosse stato per loro sarei dovuto arrivare fino a Nuoro e avrei perso troppo sangue”. L’obiettivo di Longo, genovese che da 5 anni vive a Cagliari dove è titolare di una palestra, è quello di portare l’attenzione sull’importanza della presenza dell’ospedale di Lanusei in Ogliastra, difesa da tempo da un comitato che combatte contro il depotenziamento. 

“Mi chiedo come si possa pensare di poter limitare l’operatività o chiudere per mancanza di personale l’unico Pronto Soccorso di tutta L’Ogliastra”, continua. “Il mio post è nato perché parlando con la dottoressa che mi ha messo i punti, che lavora anche al Santissima Trinità di Cagliari perché c’è carenza di personale, mi ha detto: "Sarebbe stato peggio se avessi avuto una frattura scomposta perché l’ortopedia adesso ha dei problemi’”.

I soccorsi - Sono stati attimi di paura per Longo. “Dopo la caduta abbiamo raggiunto la cala più vicina, Cala dei Gabbiani, per vedere se c’era qualcuno che potesse darmi un primo soccorso. Un ragazzo della spiaggia mi ha buttato in testa dell’acqua ossigenata ma il sangue non si fermava”, racconta. “Uscendo da Cala dei Gabbiani abbiamo incrociato i barracelli di Baunei. Mi hanno fatto salire sulla loro imbarcazione e mi hanno portato al porticciolo di Santa Maria Navarrese. Hanno avvisato via radio il personale del 118 e quando sono arrivato l’ambulanza era già lì, super efficiente, pronta per aiutarmi. Mi hanno dato le prime cure, hanno avvisato l’ospedale di Lanusei via radio e dopo circa 20 minuti siamo arrivati in ospedale. Anche lì sono stati velocissimi, mi hanno subito medicato e dato i punti, sette in testa e due nei piedi”.

La diagnosi  è stata quella di “trauma cranico”. “La ferita era abbastanza aperta, rischiavo di dissanguarmi. Dalla testa è uscito parecchio sangue. Non mi spiego con quanto sangue sarei potuto arrivare a Nuoro se l’ospedale di Lanusei non ci fosse.  Ero in mezzo al mare e c’è stata una mobilitazione pazzesca. Sono stati tutti disponibilissimi, le infermiere sono state splendide. Però quando ti dicono queste cose qua ti cadono le braccia perché dici: "Poteva essere una tragedia”.