CAGLIARI. Non era mai successo prima d'ora: nessun "lampo radio veloce" era mai stato osservato a una frequenza così bassa. Ma il nuovo record ora c'è: è del Sardinia Radio Telescope, che ha stracciato il precedente abbassandolo da 400 a 327 megahertz: la frequenza più bassa a cui siano mai stati osservati questi misteriosi ed elusivi fenomeni.
(Srt) dell’Inaf – uno tra radiotelescopi più performanti del mondo, situato a San Basilio, vicino Cagliari – ha dimostrato ancora una volta il suo valore in uno studio sugli Frb condotto da Maura Pilia, dell’Inaf di Cagliari, insieme a un team prevalentemente italiano. Lo studio è stato pubblicato oggi, lunedì 22 giugno, sulla rivista The Astrophysical Journal. Srt ha osservato una serie ravvicinata di tre Frb alla frequenza più bassa mai registrata prima per questi eventi. Il precedente “record” era di 400 megahertz: Srt è riuscito ad abbassare questa frequenza fino a 327 megahertz, nella cosiddetta “banda P”, che corrisponde a lunghezze d’onda di circa 90 centimetri.
Per poter arrivare a questo risultato si sono sfruttate caratteristiche peculiari rilevate in alcuni di questi fenomeni che, pur misteriosi e per la maggior parte imprevedibili, sono risultati ripetitivi – in due casi addirittura grosso modo periodici, cioè con cicli alternati di fasi attive e di fasi di silenzio radio, come ha dimostrato lo studio internazionale appena pubblicato su Nature riguardante proprio la sorgente osservata da Srt, Frb 180916. Prima di essere pubblicata, la scoperta è stata divulgata tra gli astronomi di tutto il mondo, ed è così che è nata l’osservazione con Srt. Gli astronomi hanno quindi sfruttato queste caratteristiche per individuarne innanzitutto la posizione nel cielo e poterlo osservare puntando uno o più strumenti al momento giusto.
"Nel febbraio del 2020, non appena è stato certificato il ritmo di ripetitività della sorgente Frb 180916.J0158+65", ricorda Maura Pilia, che ha coordinato numerosi ricercatori Inaf in questo lavoro, "nell’arco di tempo di circa una settimana abbiamo puntato molti telescopi, sia da terra che dallo spazio, verso la direzione di provenienza del segnale, partito circa 450 milioni di anni fa da una galassia di nome Sdss J015800.28+654253.0, nella costellazione di Cassiopea – la famosa “W” dirimpettaia dell’Orsa Maggiore".