CAGLIARI. Sono foto scioccanti quelle che arrivano dal Santissima Trinità di Cagliari, l'ospedale trasformato in presidio di prima linea contro la lotta al coronavirus. Le immagini sono riprese dagli schermi dell'impianto di videosorveglianza realizzato per monitorare le condizioni di salute dei pazienti in respirazione assistita ricoverati nel reparto di Pneumologia. A pubblicarle è stata la moglie di Sergio Marracini, direttore del presidio ospedaliero di area omogenea dell'Assl di Cagliari: "Un risultato raggiunto in un mese", scrive su Facebook. Una buona notizia, perché significa che la sanità sarda cerca di reagire in tutti i modi davanti all'epidemia devastante. Nel post viene richiamata anche l'attenzione del commissario dell'Ats Giorgio Steri.
Sono pubbliche, e divulgate affinché si conoscesse un buon risultato. Ma abbiamo riflettuto sull'opportunità di pubblicarle. Perché ritraggono persone che stanno combattendo contro la malattia, nel momento di maggiore debolezza. Anche se hanno i volti (opportunamente) oscurati e non sono riconoscibili.
Poi si è deciso per il sì: perché ancora troppi non hanno capito che a finire in quel reparto dell'ospedale sono persone che magari fino a qualche giorno fa non pensavano che sarebbe toccato a loro. Lo stesso pensiero che hanno tutti coloro che le guardano. Ma il coronavirus non guarda in faccia a nessuno.