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La lettera del generale della Brigata Sassari fa infuriare il sindaco indipendentista

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VILLANOVAFORRU. Ha ricevuto una lettera dal generale della Brigata Sassari. E non l'ha presa bene. Per niente. Maurizio Onnis è il sindaco di Villanovaforru, è indipendentista e tra i promotori della Corona de Logu, l'associazione che riunisce gli amministratori sardi che lavorano per arrivare al distacco - amministrativo e politico - dell'Isola dall'Italia. Così non ci ha visto più quando si è visto recapitare una missiva con la quale il comandante della Brigata gli chiedeva di comunicare i dati anagrafici  dei reduci sassarini della seconda guerra mondiale per  "riavvicinare e valorizzare le gesta di coloro che hanno contribuito a rendere Gloriosa questa Grande Unità". Questa una parte del testo, comprensiva di maiuscole. E anche quelle hanno indignato Concas. Che ha deciso di rendere pubblica la sua posizione. Ecco cosa ha scritto. 

Ieri ho ricevuto dal generale comandante della Brigata Sassari una lettera. Tengo a parlarne perché testimonia la...

Pubblicato da Maurizio Onnis su Giovedì 5 marzo 2020

Ieri ho ricevuto dal generale comandante della Brigata Sassari una lettera. Tengo a parlarne perché testimonia la pedante e implacabile manipolazione operata dallo Stato sulle nostre coscienze, nel tentativo di creare un mito che renda i sardi sempre più "sardi ma anche italiani”. Manipolazione che non cessa persino in giorni in cui l’attenzione di tutti è rivolta ad altro. La lettera dice:
«Sig. Sindaco, con lo scopo di riavvicinare e valorizzare le gesta di coloro che hanno contribuito a rendere Gloriosa questa Grande Unità, è mio intendimento recuperare i rapporti, con chi ancora in vita, abbia combattuto tra le fila della Brigata Sassari nella Seconda Guerra Mondiale. Per quanto sopra, chiedo la Sua cortese collaborazione nel segnalarmi i dati anagrafici e di recapito dei suoi valorosi reduci e concittadini. Qualora presenti, i dati possono essere inviati al [seguono nome e indirizzi]».
La lettera, adorna di stemmi e stelletta, si chiude con un sonante “Forza Paris!”. E non so cosa mi dia più fastidio. Se tutte quelle maiuscole: “Gloriosa”, “Grande”, “Unità”. O il velato tentativo di far passare la guerra fascista come una guerra qualsiasi, per cui si debbano “valorizzare le gesta” di chi ci ha combattuto. O la richiesta indebita di fornire i dati personali dei miei compaesani. O la smaccata ricerca della complicità istituzionale, dando per scontato che, su un tema così delicato, la pensiamo tutti alla stessa maniera.
Ho archiviato la lettera: rimarrà per me un prezioso esempio di ciò da cui dobbiamo guardarci. E prego che sempre più sardi prendano coscienza della propria alterità rispetto allo sciocchezzaio simil-identitario rifilatoci da Roma.