CAGLIARI. Chiede di poter recitare un augurio per Paolo Bonolis, in Tv, durante la puntata di "Avanti un altro". Giovanni, pastore di Cuglieri ("una passione trasformata in lavoro"), col sorriso stampato sul volto, lancia invece una maledizione in limba. Un irrocu - o frastimu - al conduttore, che accoglie il profluvio di parole in sardo con un sorriso perplesso. E ringrazia. Chissà se con quei versi di Pitanu Morette di Tresnuraghes Giovanni voleva augurare il bene, prospettando il male. Questi versi scelti.
Frastimo, ma no isco frastimare
ca Deus non m’hat dadu su destinu.
Males cantas renas b’hat in mare
e unzas cantu pesat su terrinu.
Su cannau ti tostet su Buzinu
manzanu a carre lenta a t’impicare.
Minutos cantu zirat su rellozu
ti dian issacadas de puntorzu.
Tradotto?
"Maledico, ma non so maledire
perché Dio non mi ha dato la capacità.
Ti vengano tanti mali quanta sabbia c'è nel mare
e quante once pesa la terra.
Ti metta la fune al collo Bogino (il boia, ndr)
domani per impiccarti.
Possano infierire su di te col pungolo
tante volte quanti sono i giri che fa l'orologio"