CAGLIARI. Vuoi un drink gratis? Devi limonare (dare un bacio, non sulla guancia) davanti al barista con un ragazzo (o una ragazza) che ha un numero che corrisponde al tuo, assegnato a caso. L'idea è degli organizzatori della serata per giovanissimi del 7 agosto all'Area 41, al Lido di Cagliari. L'evento si chiama Lemon beach party. Per entrare è richiesto un "outfit il più comodo possibile: ciabatte, costume, canottiere, cappelli di paglia e collane hawaiane". Poi ecco la spiegazione del lemon party: "All’ingresso", spiegano dalla Enjoy, specializzata in feste per ragazzini, "ad ogni ragazzo verrà dato un ticket numerato che corrisponderà al ticket di una ragazza. Durante la serata dovrete cercare il numero corrispondente al vostro, una volta trovato andate dai barman che vi daranno 2 drink solo se i proprietari degli stessi numeri limoneranno davanti a lui". E c'è anche il ticket bonus: con il punto interrogativo il ragazzino o la ragazzina potranno scegliere qualunque altro numero.
Un'iniziativa che divide. Le reazioni sono sul profilo Instagram dell'organizzazione. C'è chi l'accoglie entusiasticamente, chi la critica perché spingerebbe le ragazze a "concedersi" in cambio di alcol (ma i drink sarebbero analcolici) e chi è del tutto indifferente, perché in discoteca è normale baciarsi.
Chi si mostra critico è Luca Pisano dell'Osservatorio Cybercrime. Ecco il suo pensiero.
Non sono preoccupato per quei pochi centimetri di lingue che si incontreranno ma per i desideri che, ancora una volta, si smarriranno.
Al dubbio e alla mancanza, - di cui il desiderio si alimenta -, si sostituiscono le certezze e i pieni bulimici di oggetti, vestiti, alcool/droghe e talvolta relazioni affettive sessuali da consumare in una sera.Mi immagino allora la passione che caratterizzerà la serata in discoteca. Industrializzato il desidero e imbalsamato nella catena di montaggio del “limonare”, si muoveranno come automi, governati dal “copia e incolla”. Tutti dovranno infatti farlo per ricevere il drink.
Qualcuno percepirà la noia, altri (i più seguiti dai genitori) saranno rapiti dalla sensazione di non farci niente in quel posto, molti saranno ancora una volta derubati del bene più prezioso che avevano: la capacità di immaginare e quindi di desiderare.
Purtroppo non c’è molta differenza tra ciò che propongono gli organizzatori del Lido e ciò che fanno molti genitori: in entrambi i casi la politica diseducativa è quella del pieno incondizionato, dell’assenza di privazioni e di frustrazioni.
Mandateli allora al Lido e date sempre tutto quello che vogliono in modo tale che perdano definitivamente la capacità di sognare, “I Have a dream” (Martin Luther King, 1963), e di desiderare di cambiare in meglio il nostro mondo.
Dimenticavo ... ma cosa ci fanno i bambini dodicenni in discoteca?
Vuoi un drink all'Area 41? Devi "limonare" con un ragazzo a caso davanti al barman
- Redazione