CAGLIARI. Il Policlinico universitario Duilio Casula diventa punto di riferimento internazionale per la comunicazione social e quella medici-pazienti e infermieri pazienti. A Firenze, al congresso internazionale Isa R52 interim meeting promosso dall’ "International sociological association", sono stati illustrati e discussi gli importanti risultati ottenuti dall’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari. A presentarli al congresso, che si è svolto all'università di Firenze, sono stati Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne dell’Aou di Cagliari, Elisabetta Gola, filosofa del linguaggio e docente di Scienze della comunicazione dell’università di Cagliari, e Claudia Loviselli (Aou Cagliari).
«La comunicazione sanitaria è sempre più importante – spiega Fabrizio Meloni – per questo noi comunichiamo su più fronti e con più mezzi». Molto interesse da parte dei delegati sull’utilizzo dei social, «non solo – prosegue Meloni - per comunicare ciò che viene fatto e offerto nell’azienda ospedaliera, ma anche per creare un rapporto dialogico vero con i pazienti e tutti coloro che hanno necessità di informazioni». Tanto è vero che i dati parlano da soli: la pagina Facebook dell’Aou ha oltre 14.600 like con punte di 90-100 mila interazioni sui post, mentre il profilo Instagram ha oltre 4.300 followers. Numeri importanti, che consentono all’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari di usare i social anche come un vero e proprio Urp online.
Ma la comunicazione può essere social e innovativa anche usando i mezzi tradizionali. Ne è l’esempio il servizio di accoglienza del pronto soccorso del Policlinico, attivo dal luglio dell’anno scorso grazie alla collaborazione anche con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari. «La possibilità per i pazienti e i parenti di avere un flusso di informazioni pressoché continuo – dice Elisabetta Gola – ha permesso di creare un rapporto migliore tra pazienti e medici, infermieri e oss che tutti i giorni operano in pronto soccorso». Anche in questo caso, dice Claudia Loviselli, «i dati sono eloquenti: riduzione sensibile delle segnalazioni e soddisfazione dei pazienti che oscilla attorno al 90 per cento».