CAGLIARI. Il tono delle parole è pacato, il significato no: i pastori sardi dichiarano guerra. E non è una metafora. Sono pronti a dare battaglia: "Conteremo i feriti, ma avremo dei risultati". Felice Floris (Movimento pastori sardi) è circondato dai colleghi nel video che registra dopo che è sfumato l'incontro con Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura che per ragioni personali ha dovuto annullare la sua visita in Sardegna.
Le campagne dell'Isola sono una calderone che ribolle. E l'esplosione sembra imminente. Perché il prezzo del latte (qualcuno si è visto offrire anche meno di 60 centesimo al litro) non si può trattare. E anche gli agnelli, quasi, non conviene più macellarli. Un tracollo per migliaia di aziende in Sardegna. Che ha dei responsabili.
Gli appelli sono stati lanciati. Quello di Floris è un messaggio pesante. Si prevedono giorni caldi. Molto caldi. In piena campagna elettorale. Con una precisazione: "A noi non ce ne frega niente, votate chi volete", precisa Floris. Perché in ballo c'è una cosa: la vita dei pastori, non un voto.