CAGLIARI. Nella prima retrocessione, dice, "mi ero sentito più colpevole". In questa, "rispetto all’altra volta c’è stata anche un pizzico di sfortuna. E se fosse entrata quella cazzo di palla nella porta di merda del Venezia". Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, non riduce una stagione disastrosa a un episodio, ma il riferimento lo fa. La squadra è appena uscita dal campo del Penzo dove ha realizzato il suicidio (im)perfetto: non è riuscita a mettere dentro un palla con un Venezia già retrocesso mentre l'Udinese rullava una Salernitana arrivata a fine corsa. Cagliari in B.
E il presidente risponde alla domanda sugli errori della stagione: "Rifare gli errori dell’anno scorso, questo è stato l'errore più grande", ha spiegato, "Abbiamo provato a ripartire da giocatori dal curriculum importante e con ingaggi elevati e con allenatori d’esperienza. Invece forse servivano figure con più fame e gente giovane con voglia. L’anno prossimo ci saranno più ragazzi sardi e più giovani con volontà di portare questa maglia. Nuovi soci? Noi entro fine giugno presenteremo il progetto definitivo del nuovo stadio e farebbe comodo avere dei soci, abbiamo un 10% che potremmo usare per coinvolgere l’azionariato popolare".