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Da luglio le calciatrici in Italia saranno professioniste: la svolta storica

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ROMA. È una svolta storica: dal primo luglio fare la calciatrice in Italia sarà una professione a tutti gli effetti a norma di legge. Le giocatrici di Serie A diventeranno quindi le prime atlete professioniste nella storia dello sport italiano. Lo ha deciso la Federazione calcistica italiana. Il Consiglio Federale ha completato le modifiche normative con riferimento al passaggio al professionismo per la Serie A femminile a partire dalla prossima stagione. 

Finora il calcio femminile era inquadrato come dilettantistico: di conseguenza i compensi di giocatrici e dipendenti delle squadre venivano elargiti sotto forma di rimborsi e accordi privati e non c'erano compensi previdenziali, tutele assicurative e contrattazioni collettive. Dal 1° luglio invece le calciatrici di Serie A avranno ora diritto ad un contratto che assicura loro compensi adeguati, il versamento dei contributi previdenziali e le varie tutele.

È un primo passo, ma per le altre discipline sportive resterà tutto come prima: non avremo cestiste, sciatrici, pallamaniste professioniste ancora. Perché gli altri 44 presidenti federali non hanno ancora fatto il passo che ha fatto la Figc, prima in Italia. E nasce la polemica sulle "figlie e figliastre" nello sport femminile, chi godrà di diritti e tutele e chi, invece, pur facendo lo stesso lavoro, questi diritti non li avrà.