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Cagliari, la luce si è (ri)spenta: lo Spezia vince 2-0 e allunga

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LA SPEZIA. Qualcosa si è rispento in casa Cagliari. Se con una Lazio nettamente superiore una sconfitta era da mettere nel conto - anche se non si è visto niente da parte dei rossoblù - è pesante per risultato finale e modalità la sconfitta arrivata allo stadio Picco per 2-0 contro uno Spezia che adesso prende le distanze e lascia il Cagliari a doversi guardare le spalle, dove si muove la terz'ultima Venezia. 

Il match inizia con due squadre guardinghe, intimorite dal peso della posta in gioco. Ma dalla mezz'ora sono i ragazzi di Thiago Motta ad aumentare la pressione. E la prima frazione di gioco finisce sullo 0-0 solo grazie ai guanti di Alessio Cragno, che mette la firma quando respinge un rigore battuto da Verde e concesso dall'arbitro Orsato dopo la consultazione del Var. Il fallo in area era stato di un quasi impalpabile Dalbert. 

 Al suo posto nella ripresa entra Zappa, ma la pressione sulla sinistra non aumenta.  E dopo 10 minuti passa lo Spezia, dopo un calcio piazzato (una piaga per gli uomini di Mazzarri). Su angolo di Verde la palla resta nell'area piccola, arriva Eric e batte Cragno, che commette l'errore di non uscire. Difesa comunque in bambola. 

Mazzarri manda in campo Pereiro e Marin per Baselli (fuori partita) e Deiola. Pochi minuti dopo Joao Pedro, sottotono per tutto il match, devia male un crossa di Goldaniga e restituisce la palla agli avversari. 

Che al 71' raddoppiano con il nuovo entrato Manaj (al posto di Verde. Per il Cagliari in campo Keita per Lovato): il gol nasce da un errore di Pereiro che spazza ma la palla va su Kovalenko per poi finire tra i piedi di Manaj che dall'aera trafigge Cragno. 

Inutili sei minuti di recupero: il Cagliari resta a 25 punti senza aver fatto un tiro in porta, lo Spezia sale a 29. Il Venezia ha due partite in mano e alla Domus, alla prossima, c'è il Milan.