ROMA. I campionati non si fermano, ma c'è il rischio di tornare alle partite a porte chiuse. È questo, in breve, quanto rivela oggi in un'intervista a Tuttosport il presidente della Figc Gabriele Gravina. La chiusura anticipata non ci sarà, assicura dopo le voci trapelate per l'incontro di ieri con il premier Mario Draghi: "Al Presidente del Consiglio ho spiegato la situazione del nostro calcio, visto l'arrivo della quarta ondata del virus - ha detto -Non ci ha chiesto di fermare i campionati né tantomeno di proclamare una chiusura dei tornei a tempo indeterminato. Draghi ha voluto conoscere l'andamento di un movimento che conta un milione di tesserati: parliamo di una fra le prime dieci aziende italiane, con un sistema professionistico che ha subito danni per oltre un miliardo di euro a causa del Covid".
"Esiste, evidentemente - precisa però Gravina - il rischio che un ulteriore incremento dei contagi ripristini partite con gli stadi a porte chiuse: è già avvenuto in Bundesliga, mentre in altri Paesi sono state adottate decisioni, volte ad imporre la riduzione del numero degli spettatori. Nessuno può prevedere con certezza l’evoluzione della situazione".