CAGLIARI. Ti aspetti un Cagliari che scende in campo con il coltello tra i denti, pronto a combattere su ogni pallone, rabbioso, con un sistema di gioco e di movimenti studiato nelle due settimane di pausa. Arriva un Cagliari fiacco, senza idee, né gioco. Un quasi nulla vestito di rossoblù. L'Hellas Verona di Juric porta via tre punti dalla Sardegna Arena. Il disastro in casa Cagliari è imminente.
Nel primo tempo mister Leonardo Semplici punta su Joao Pedro e Cerri per potere infrangere gli schemi di difesa della squadra di Juric, reduce da tre sconfitte consecutive con Milan, Sassuolo e Atalanta. Ma il gioco non gira. Si vedono solo lanci lunghi, nella speranza che qualcosa succeda. Ma non succede. E la prima vera occasione è per gli scaligeri, dopo dieci minuti di questi niente: Nainggolan atterra Lasagna, Miguel Veloso batte una punizione che scavalca la barriera rossoblù ma è abbastanza centrale da permettere a Cragno di arrivarci.
Reazione? Nessuna. tanto che è Cerri a dover intervenire nella propria area per allontanare la palla arrivata dal corner. L'occasione arriva al 18' con Joao Pedro, servito dal Ninja: staffilata di destro ma Silvestri si salva in tuffo. Un guizzo, perché poi il pallio passa in mano al Verona, che per fortuna non trova la via della porta. Quella avversaria se la trova davanti al 37' Lykogiannis, che spara in curva una palla non raccolta da nessuno dopo un cross di Nandez. La prima fase di gioco si chiude sullo 0-0.
Al rientro in campo ci si aspetta una reazione, almeno di carattere. Invece, con la medesima formazione del primo tempo, nei primi minuti si vede solo un gioco frammentario. Ed è l'Hellas a passare in vantaggio al 9' della ripresa: il ceco Barak, servito da Veloso dopo un'azione manovrata, ha tutto il tempo di preparare il tiro e di sinistro infilare Cragno a fil di palo. Un film visto e rivisto, per i tifosi rossoblù: è la ventiduesima volta che i rossoblù finiscono sotto prima di reagire.
E la reazione arriva. Confusa, ma c'è. Al 17' tripla sostituzione: escono Klavan, Lykogiannis e Cerri per Pereiro, Asamoah e Simeone. L'occasione più ghiotta si registra tre minuti dopo: Duncan serve Simeone ma il Cholito stampa sul palo con Silvestri battuto. Fuori la ribattuta di Pereiro.
Semplici chiama Nandez in panchina e mette in campo Marin: è lui l'autore del tiro che pochi minuti dopo fa sperare ma la palla finisce all'esterno della rete avversaria. L'ultima carta a disposizione dei rossoblù è Pavoletti, che prende il posto di Duncan. Magari potrebbero avere un senso i cross al centro che i rossoblù continuano a effettuare tagliando inutilmente il campo della Sardegna Arena. C'è, sul finale, un debole colpo di testa di Pereiro. Poi il nulla, ancora. Anzi: è il Verona che gioca in attacco i cinque minuti di recupero. Tanto che Lasagna va a siglare il raddoppio al 96'.
Finisce 0-2. Finisce male.
- Redazione