CAGLIARI. Non basta il barlume di speranza rossoblù negli ultimi 15 minuti di gioco. E probabilmente neanche quel rigore reclamato avrebbe fatto la differenza. Arriva con questo 0 a 2 contro il Milan la quinta sconfitta consecutiva per il Cagliari e ora la panchina di Di Francesca trema. La grinta si vede in pochissimi istanti, ma per il resto i rossoblù hanno dimostrato ancora una volta di essere in crisi nera e di non aver trovato il coraggio né il carattere per reagire. La zona retrocessione adesso fa davvero paura.
Sono bastati 6 minuti al Milan (e a Ibrahimovic) per tornare al gol alla Sardegna Arena. È il calcio di rigore a offrire l’occasione ai rossoneri: Lykogiannis, nel tentativo di recuperare palla, spinge Ibra a terra dentro l’area di rigore. E lui, freddo dal dischetto, spiazza Cragno.
Il Cagliari però non si demoralizza e prova ad attaccare con un pizzico di aggressività, ma il Milan si chiude bene davanti alla propria area. Al 36’ pericolosissimo Milan: il Cagliari rischia di prendere anche il secondo gol. Ma il sinistro di Calabria prende in pieno il palo. Qualche giocata pericolosa dei rossoblù arriva negli ultimi 15 minuti del primo tempo, prima con Pereiro poi con un colpo di testa di Ceppitelli e ancora con Joao Pedro.
Al 52’ arriva il raddoppio di Ibra. Gol inizialmente annullato per fuorigioco, ma il Var dice che è tutto regolare e i rossoneri vanno sul 2-0. Poco dopo c’è il primo cambio per il Cagliari: esce Pereiro, entra Sottil.La reazione dei rossoblù però fatica ad arrivare. Al 63’ Joao Pedro dentro per Simeone, che tira ma Donnarumma gli nega il gol.
Al 63’ è Cragno a salvare il Cagliari dall’ennesima occasione da gol di Ibra. Il Milan rimane però in 10 per il cartellino rosso a Saelemaekers, appena entrato in campo, e i rossoblù cercano di ritrovare il coraggio. Di Francesco cambia schema e fa entrare Pavoletti e Cerri al posto di Zappa e Simeone.
Ma all’82’ arriva la beffa: fallo su Sottil dentro l’area di rigore, il Cagliari chiede il rigore ma né arbitro né Var intervengono. Due successive occasioni pericolose con Cerri non vanno però a buon fine.
- Redazione