LA MADDALENA. Il 22 agosto ha manifestato sintomi compatibili con un'infezione da Covid. Da allora è rinchiuso in casa, in attesa del tampone: 17 giorni di isolamento forzato per il calciatore dell'Ilvamaddalena Julian Scigliano, senza sapere se è o no positivo. E tutta la sua squadra in fermo forzato. L'incredibile vicenda, secondo quanto riportato da DiarIo Sportivo (QUI LA NOTIZIA) è stata raccontata dallo stesso giocatore sul suo profilo Facebook. Ecco il racconto di una disfunzione.
Il mio nome è Julian Scigliano. Sono argentino, con nazionalità Spagnola residente in italia da più di 3 anni e vivo da...
Pubblicato da Julian Scigliano su Martedì 8 settembre 2020
Il mio nome è Julian Scigliano. Sono argentino, con nazionalità Spagnola residente in italia da più di 3 anni e vivo da più di un anno a La Maddalena. Il mio lavoro è fare il calciatore. Faccio questo post perché mi sono stancato e perché col mio lavoro non posso più stare chiuso dentro casa. Scusate se ci sono errori o sbagli nei tempo verbali. Sono da 17 giorni rinchiuso in casa aspettando che l’asl venga a farmi il tampone. Racconto un po’ tutto.
La sera del 22 di agosto ho accusato un po’ di stanchezza più forte dal normale, e raffreddore. Pensavo e penso che quella cosa sia stata per una botta di freddo presa il sabato stesso a cena. Questa cosa è persistita durante il giorno 23 e 24, quindi ho deciso di chiamare il dottore per farsi che vengano a farmi la impegnativa e così potrer farmi il tampone. Dal minuto zero cominciamo male, la risposta è stata che se come io sono spagnolo non potevo richiedere il medico a casa. Burocracia italiana, apposto. Mi avvicino al pronto soccorso, dichiaro i miei sintomi, che a quel punto stavano già passando però per correttezza e per sicurezza a chi ho intorno e al paese dove vivo mi sembrava giusto di far le cose giuste e farmi fare un tampone. “Sono 14 giorni di quarantena fiduciaria, dove non potrai uscire. In questi giorni verranno a farti il tampone a casa dopo che lo dichiari a la guardia medica” mi ha detto la dottoressa a chi ho fatto caso. Giorno uno, passato, giorno due anche, e così successivamente dove io mi mettevo la sveglia alle 8 del mattino per aspettare un benedetto tampone che non è mai arrivato, e invece, l’unico che arrivava eranno le voce in giro di un paese che si inventava le cose contro la mia persona: “è vero che sei arrivato con crisi respiratoria al pronto scocorso” “hai la febbre a 42?” “C’è l’argentino positivo al coronavirus” “è positivo, tampone fatto, 100% confermato”. Dopo il giorno 4 io non avevo più sintomi di nulla, tutto passato, stavo normale. E meno male, perché in caso avessi preso il coronavirus e mi prendeva male con la febbre a 40, io potevo morire sul letto senza risposta di nessuna entità. Allora la
Mia quarantena, in teoria è finita. I 14, lunghi e sofferti giorni sono passati. Senza risposta di nulla. L’unica cosa che ho fatto durante questi giorni è chiamare tutti i numeri possibile che ho trovato su google per chiedere informazione, nessuno risponde. L’unica cosa che ho ascoltato per parte dell’autorità è stata “anche se hai finito la quarantena stai a casa, senza tamponi non puoi uscire”. MA IO CHIEDO, SE NON ME LO VENGONO A FARE E NON MI FANNO NEANCHE ANDARE A FARLO IO, QUANDO CACCHIO È CHE IO POTRÒ USCIRE AL MONDO REALE? Eppure ¿PERCHE ESSISTE UNA QUARANTENA DA 14 GIORNI SE PASSATI QUEI TOT DI GIORNI NON ME FANNO USCIRE NEANCHE?. Come cittadino io sento di aver compiuto con tutti i protocolli, con tutte le misure di sicurezza imposte dall’ asl, però secondo voi, l’asl ¿ha compiuto con le sue misure di sicurezza? Io mi sento abbandonato. Ai cittadini de La Maddalena vi dico stati tranquilli che non uscirò senza la certezza che non posso fare danno, anche se una parte di voi l’unica cosa che ha fatto è parlare un po’ troppo male nei miei confronti.
- Redazione