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Cragno para (quasi) tutto e Simeone segna ancora, ma non basta: Lazio-Cagliari 2-1

 Cholo-gol

 

 

CAGLIARI. La vittoria mancava alla Lazio da cinque turni. Da sei al Cagliari. E tra le due squadre di Inzaghi e Zenga (allora c'era Maran) c'erano da regolare i conti rimasti in sospeso dopo l'infinito recupero del 16 dicembre alla Sardegna Arena, costato una sconfitta ai rossoblù e la battuta d'arresto di una lunga serie positiva. Alla fine vincono i padroni di casa  per 2-1. Ma il sapore della sconfitta non è così amaro. 

Peccato per l'inutile prodezza balistica di Joao Pedro al terzo minuto. Il 10 brasiliano subisce il fallo e su calcio piazzato da 30 metri la infila all'incrocio, alle spalle di un impotente Strakosha. Ma la punizione doveva essere di seconda, l'arbitro Piccinini annulla e nessuno protesta.  L'esultanza torna in gola ai tifosi rossoblù. Ma è il primo fuoco d'artificio di un primo tempo divertente, all'Olimpico di Roma. Le due squadre di affrontano a viso aperto e i tatticismi vengono lasciati da parte. 

Gli uomini di Simone Inzaghi assorbono il gol (annullato) e facendo girare continuamente la palla cercano di presentarsi davanti a Cragno, che però le para tutte. Lazzari sulla fascia spinge e spinge verso l'area rossoblù. E arriva due volte alla conclusione: al 10 e un minuto dopo. L'uomo Cragno è sempre lì. Anche sei minuti dopo, quando Luis Alberto ci prova col destro violento. E si supera quando ribatte d'istinto un tap-in al volo da pochi metri di Ciro Immobile, che non può trattenere un gesto di stizza contro l'estremo difensore trasformato in  un muro invalicabile. 

Il Cagliari riprende coraggio e riequilibra gli assetti in campo, dove la Lazio aveva preso grande spazio. Nandez e Rog lì in mezzo corrono, creano. Mister Walter Zenga può recriminare per un episodio al 37': palese il tocco di braccio di Milinkovic-Savic che salta scoordinato nell'area biancoceleste  su un calcio di punizione. Piccinini vede la deviazione - concede l'angolo al Cagliari -  ma non il fallo da rigore. E, pare, non lo vedono nemmeno al Var. Eppure era così evidente.

Comunque,  gli sforzi dei rossoblù vengono premiati al 45', quando Simeone (favorito da una deviazione di Luiz Felipe) servito da Ionita  trafigge Strakosha da fuori area. È il gol che segna il vantaggio cagliaritano alla fine del primo tempo. 

 La seconda frazione di gioco inizia con un bombardamento contro la porta difesa dal solito Cragno. Che fa tutto, di più. Ma non basta davanti alla veemenza dei biancocelesti, che vanno a segno due volte nel primo quarto d'ora. A siglare la prima rete, a due minuti della ripresa,  è Milinkovic-Savic: Joni crossa da sinistra, la respinta di Ionita è debole e il sergente serbo si coordina sferrando un tiro irraggiungibile per Cragno. Che protegge il pareggio negando il gol prima a Luis Alberto e poi a Immobile. Che si rifà al quindicesimo: la difesa rossoblù lo perde su assist di Luis Alberto e la punta della nazionale non sbaglia. Sigla il 2-1, rete che fa esultare il pubblico - stranamente numeroso in tribuna - dell'Olimpico. 

Immobile

Il ritmo di gioco scende considerevolmente. E Zenga tenta la carta di Ragatzu al posto di Mattiello. Una punta in più, per cercare di intimorire i  ragazzi di Inzaghi. Il copione però non cambia e il punteggio resta fermo sul 2-1 fino al quarto minuto di recupero del secondo tempo.