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Caso Lukaku, la Curva nord dell'Inter: "Non è razzismo, volevano solo innervosirti"

 

 

CAGLIARI. "I buu non sono razzisti, in Italia usiamo certi 'modi' solo per aiutare la squadra e rendere nervosi gli avversari". Se la polemica finora si era concentrata solo sulla tifoseria del Cagliari, adesso è pronta (e in parte è già esplosa) una bufera per gli ultras nerazzurri. È la Curva nord dell'Inter infatti a comunicare la propria posizione sul caso Lukaku scrivendo una lettera al giocatore - pubblicata sulla pagina Facebook "L'urlo della Nord" - in cui prende le difese dei tifosi del Cagliari (o almeno di quei pochi coinvolti nello scandalo dei buu razzisti).

Gli ultras dell'Inter, nonostante ci fossero già state dure condanne da parte delle diverse società e del Cagliari Calcio stesso, hanno voluto precisare che "l'Italia non è razzista" e che " i soliti falsi moralisti amano far credere che lo sia per accrescere inutili allarmismi e condannare gratuitamente il nostro mondo". Nella lettera si leggono alcune frasi, in cui si rinnega totalmente l'episodio razzista, che stanno già facendo il giro del mondo: "Non siamo razzisti allo stesso modo in cui non lo sono i tifosi del Cagliari. Devi capire che in tutti gli stadi italiani la gente tifa per le proprie squadre ma allo stesso tempo la gente è abituata a tifare contro gli avversari non per razzismo ma per “aiutare le proprie squadre. Ti preghiamo di vivere questo atteggiamento dei tifosi italiani come una forma di rispetto per il fatto che temono i tuoi gol". E sul web gli utenti di tutto il mondo insorgono contro gli autori della lettera: "Un delirio", "Chiudete le tifoserie organizzate".