CAGLIARI. "Il distanziamento sociale è un male necessario nel mondo del Covid. Mother mi ricorda quanto insostituibile sia la gioia di far parte di una band". Roger Waters ha accompagnato con queste parole la sua versione del classico dei Pink Floyd "Mother" estratto dal leggendario album "The wall" del 1979. Il video postato sulle pagine sue pagine social è stato realizzato con i membri della sua band a distanza, rigorosamente ognuno dalla propria abitazione.
Il compositore britannico avrebbe dovuto cominciare il tour americano di "This is not a drill" a luglio, ma la pandemia l'ha costretto a rimandare tutto al 2021. Questo non gli ha impedito di far sentire la sua presenza sui social. Alla nuova versione di "Mother", infatti, precedono altre due cover registrate dal musicista sempre in isolamento: un omaggio al compianto John Prine con "Paradise" e una sua versione di un brano di Victor Jara, "The right to live in peace".
Ma nonostante la nuova musica registrata, questo per l'ex membro dei Pink Floyd è un periodo di riflessione sui tempi che corrono. Come ha rivelato in una intervista a "Rolling stone" alla domanda su una possibile reunion della storica band, Waters ha risposto: "Non sarebbe bello! Sarebbe orribile. Ovviamente se sei un fan di quel periodo dei Pink Floyd, beh, hai un punto di vista diverso. Ma io quelle cose le ho vissute. Era la mia vita quella lì. So che all'inizio sono stato dipinto come il cattivo della storia... e così sia. Posso conviverci. Ma scambierei la mia libertà per quelle catene? Non esiste". E si è lasciato andare anche a qualche riflessione sul futuro: "Ho pensato a lungo prima di spostare il tour alla prossima estate. Ho dovuto decidere se sbloccare la cosa o meno. Ho 76 anni, e l'anno prossimo andrò per i 77. Faccio fatica a immaginarmi a 80 anni nel mezzo di un concerto rock'n'roll in un'arena. Sai, tutto finisce. Nessuno vive per sempre".