ROMA. Il 17 aprile era un eroe. Oggi è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta aperta su corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio. Lui si chiama Francesco Macaluso, agente delle Volanti che qualche mese fa aveva preso al volo un ventottenne che si era lanciato dal tetto di un palazzo in via Lorenzo il Magnifico, a due passi da piazza Bologna, a Roma.
Fu ricevuto anche dal capo della Polizia Gabrielli, allora. Ora è coinvolto assieme ad altri cinque colleghi, a una dipendente della Procura (già candidata nelle liste di Noi con Salvini) e un imprenditore nell'inchiesta che ha turbato il sistema giudiziario romano. Gli agenti sono accusati di aver passato informazioni riservate sulle inchieste che lo riguardavano a Carlo D'Aguano, imprenditore da tempo attenzionato dalla Direzione distrettuale antimafia per una serie di attività legate alle sale giochi e presunti contatti con la camorra.