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Governo, Cottarelli in bilico: e spunta l'ipotesi di un 'ritorno' Lega-M5S

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ROMA. Ancora standby sulla partita del governo dopo il clamoroso buco nell’acqua al termine dell’incontro di ieri pomeriggio tra il capo dello Stato e il premier incaricato Carlo Cottarelli, che ha lasciato il Colle dalla porta di servizio senza rilasciare altre dichiarazioni se non un laconico “serve ancora un po’ di tempo per completare la lista dei ministri” che non ha contribuito a fugare del tutto i dubbi sull’ipotesi di una sua rinuncia al mandato. Dopo un confronto informale con i partiti in serata e una notte insonne questa mattina l’ex commissario alla spending review è tornato al Quirinale intorno alle nove per un breve colloquio con Mattarella, per poi tornare al lavoro a Montecitorio.

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Nell’incertezza che accompagna le ultime ore – con l’ipotesi lanciata dal Pd e ripresa dal M5S di un ritorno alle urne anticipato addirittura a fine luglio – tornano intanto a salire le quotazioni di un governo Lega-M5S (con Conte premier?) che tranquillizzi i mercati evitando “di rompere le scatole agli italiani almeno ad agosto”, come sostenuto da un prudente Salvini. “Una maggioranza in Parlamento esiste – commentano all’unisono i capigruppo al Senato di Lega e M5S Centinaio e Toninelli – ci lascino governare”. O quantomeno avviare i lavori delle commissioni, in cui gli alleati proverebbero a superare l’impasse realizzando i punti principali del “contratto per il governo del cambiamento” prima di tornare al voto. Un’ulteriore spinta arriverebbe dalla mano tesa in serata dai Fratelli d’Italia che - in nome di un patriottico “gesto di responsabilità” - si dicono pronti con Giorgia Meloni a rafforzare la maggioranza penta-leghista importando dalla Germania la Jamaika-Koalition giallo-verde-nera.

A convincere Mattarella a tornare sui propri passi riconvocando Salvini e Di Maio al Qurinale potrebbe contribuire la decisione dei Cinque stelle di riporre nel fodero il ricorso all'impeachment per il capo dello Stato. Non un ripensamento, sia chiaro: "Matteo Salvini cuor di leone non lo vuole e noi da soli non abbiamo la maggioranza per procedere", ha spiegato ieri il capo politico M5S arringando la folla di sostenitori riuniti in piazza a Napoli. A 87 giorni dal volo le nubi che si addensano sull'orizzonte della diciottesima legislatura non accennano a diradarsi.