ROMA. L'immagine in bianco e nero di un pancione di donna in gravidanza avanzata con la scritta "L'aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo" e l'hashtag #stopaborto. Una campagna di sensibilizzazione a dir poco provocatoria, quella inaugurata ieri a Roma dall'associazione spagnola pro-life CitizenGo in occasione dell'anniversario della legge 194 che nel maggio di quarant'anni fa legalizzò l'interruzione volontaria della gravidanza in Italia.
Un’iniziativa che ha scatenato violente proteste soprattutto sul fronte femminista, con partiti e movimenti di sinistra sul piede di guerra pronti a chiedere alla sindaca della Capitale Virginia Raggi di rimuovere i manifesti installati sulla Salaria. "Tutti quelli che nelle ultime ore hanno potuto ricoprirci di insulti e offese, possono farlo perché non sono stati abortiti - si legge sulla pagina CitizenGo Italia in un commento destinato a gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche - grazie per essere, anche nella vostra volgarità, la prova concreta che abbiamo ragione. La nostra campagna prosegue, presto in altre città. I rosiconi se ne faranno una ragione".