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Renzi come Enea: nelle strade di Roma spunta un nuovo "capolavoro politico"

ROMA. Matteo Renzi come Enea che porta sulle spalle Silvio Berlusconi, novello Anchise, davanti allo sguardo adorante del piccolo Matteo Orfini nelle vesti di Ascanio. Si intitola "L'incendio del Nazareno" l'ultimo capolavoro di street art firmato da Sirante e installato dall'artista a pochi passi dal quartier generale di via Sant'Andrea delle Fratte dove il Partito democratico si prepara nel pomeriggio a una infuocata direzione. L'opera, ispirata a un dettaglio dell'affresco di Raffaello "Incendio di Borgo" che dal 1514 decora l'omonima stanza dei Musei Vaticani, accosta metaforicamente il rogo di Troia a quello della sede centrale del Partito democratico e i principali protagonisti del "patto del Nazareno" a quelli dell'Eneide. Così il segretario dimissionario diventa l'eroe fuggitivo Enea, il Cavaliere prende le sembianze del vecchio padre Anchise e il presidente dem Orfini quelle del giovane figlio Ascanio, mentre Maria Elena Boschi fa capolino dall'angolo sinistro nelle vesti della compagna di Enea, Creusa. Immancabile tra le comparse, quella del regista dell'operazione Nazareno, Denis Verdini. Il quadro è stato subito rimosso dalla polizia.

 

Ad annunciare la performance su Facebook lo stesso Sirante che in un post pubblicato di buon mattino traccia la descrizione dell'opera: "Da quando Matteo Renzi ha preso la guida del Partito Democratico - scrive l'artista sulla sua pagina - è iniziato un lungo declino che ci ha portato fino ad oggi. Dopo aver appiccato l'incendio con quel suo 'Stai sereno' ha continuato con le sue scelte egoistiche, con i suoi atteggiamenti da gradasso e le innumerevoli frasi da millantatore populista. Il Partito democratico è ormai, dopo quattro anni dall'innesco, avvolto dalle fiamme dell'indecisione. L'ex segretario del partito ha governato con pluri-indagati e pluri-condannati ma ora, assumendo finte posizioni etiche, di principio, snobba chiunque gli proponga anche solo un semplice dialogo. Non abbandonerà mai il suo Silvio, non può fare a meno dei consigli di Verdini. Fuggirà dall'infuocata situazione all'interno del suo partito. Salverà il suo anziano e fedele 'padre', il suo fedelissimo Orfini e i soliti vecchi amici?".