ROMA. "A questo punto per me non c’è altra soluzione: bisogna tornare al voto il prima possibile". Così Luigi Di Maio all'indomani della chiusura di Renzi a qualsiasi accordo fra Partito democratico e M5S, ultima spiaggia per la formazione di un esecutivo. "Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non fino a questo punto - commenta furioso in un video-messaggio Facebook il leader pentastellato - è vergognosa la maniera con cui tutti i partiti stanno pensando al proprio orticello senza neanche venire a sedersi al tavolo per confrontarsi sui temi. Da una parte Salvini che ha scelto gli interessi di un condannato incandidabile a quelli degli italiani, dall’altra un Pd reduce dal peggior risultato elettorale della sua storia che stava iniziando a capire qualcosa mettendo da parte Renzi".
"E invece ieri sera - attacca a testa bassa Di Maio - Matteo Renzi anziché chiedere scusa per i danni che ha fatto il suo governo ha avuto il coraggio di andare in tv per riproporre una nuova riforma costituzionale dopo che gli italiani gli hanno bocciato quella del 2016. Un governo con il Pd era l’ultima cosa che avremmo voluto fare, ma la legge elettorale scritta e voluta da loro ci ha costretti anche a quest’ultimo tentativo".
"È evidente - prosegue il candidato premier M5S - che di fronte a un’opportunità di cambiamento i partiti resistono con tutte le forze. Stanno cercando in tutti i modi di fermare un governo del cambiamento per mantenere i loro sporchi interessi. Rivendico il nostro tentativo di mediazione, perché il M5S è post-ideologico: per me le idee sono buone o cattive, non di destra o di sinistra".
Poi la proposta: "A questo punto per me non c’è altra soluzione, bisogna tornare al voto il prima possibile. Molti chiedono il ballottaggio, ma il ballottaggio saranno le prossime elezioni. Per questo chiedo a Salvini: 'Andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo finalmente questo secondo turno a giugno. Visto che i partiti hanno paura del cambiamento, allora facciamo scegliere ai cittadini fra rivoluzione e restaurazione'".
A dare man forte a Di Maio l'outsider per scelta Alessandro Di Battista: "Le abbiamo tentate tutte - scrive su Facebook l'altro dioscuro del Movimento - ma una massa di cinici più interessanti al consenso ad ogni costo che alla risoluzione dei problemi del Paese si è opposta ad ogni reale tentativo di rivoluzione della legge Fornero, di lotta alla corruzione, di sostegno alle imprese e di contrasto alla povertà dilagante". "Ho sbagliato a chiamare Salvini Dudù - affonda il colpo Dibba - a differenza sua Dudù al guinzaglio non l'ho visto quasi mai. Ora dimostrasse un coraggio che non ha mai avuto e chiedesse elezioni anticipate".