ROMA. "Il dialogo tra Movimento 5 stelle e partito democratico è avviato. Il mio mandato esplorativo si conclude con esito positivo. In questi giorni ci sarà dialogo in seno alle due forze politiche, aspettando la direzione del Pd della settimana prossima. Credo sia importante, ragionevole e responsabile rimanere sui temi e sui programmi. Il presidente della Camera Roberto Fico parla così alla fine del suoi colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Questa mattina alle 11 Fico aveva incontro il segretario reggente dei democratici Maurizio Martina, che aveva registrato "passi avanti importanti, ma restano differenze. Decideremo in direzione". E il summit democrat è stato fissato per il 3 maggio, alle 15: qui si confronteranno i governisti con la sponda contraria capeggiata da Matteo Renzi. Solo dopo quella riunione si saprà se e come esistono margini di accordo con il M5S.
Luigi Di Maio, dal canto suo, si è seduto con il compagno di partito Fico alle 13. All'uscita ha dato il suo ennesimo ultimatum per un eventuale accordo con il Pd: "O si chiude un contratto al rialco o si va al voto". Anche se i bene informati dicono che la porta del forno con il leader della Lega Matteo Salvini sia tutt'altro che chiusa. Anzi: quando è stato definito "ostaggio di Berlusconi" si sono scaricate le responsabilità di un mancato accordo sul Cavaliere e non è stata puntata la prua contro il numero uno leghista. Che, sempre più infastidito dalle uscite anti-grilline del compagno di coalizione, ha detto: "Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, spero che la telenovela tra Renzi e Di Maio non duri troppo e secondo me sarebbe un governo irrispettoso per gli italiani".