BARDONECCHIA. Tensione tra Italia e Francia dopo che cinque agenti delle dogane transalpine hanno fatto irruzione armati in una sala della stazione di Bardonecchia (Torino) - dove opera l'ong Rainbow4Africa che assiste i profughi che tentano dio varcare la frontiera delle Alpi - costringendo un migrante di origini nigeriane sospettato di essere uno spacciatore a sottoporsi all'esame delle urine.
Agenti di Confine francesi sono entrati armati nell’ambulatorio gestito a Bardonecchia, costringendo un migrante a un test delle urine e intimidendo un nostro medico e i mediatori e gli avvocati @asgi_it. Le nostre associazioni condannano l’accaduto #MissioneFreedomMountain
— R@inbow for Africa (@Rainbow4Africa) 30 marzo 2018
Sullo sconfinamento, avvenuto nella serata di venerdì, si assiste in queste ultime ore a una levata di scudi trasversale da parte della politica italiana. Se da un lato il leader della Lega Matteo Salvini chiede l'espulsione dei diplomatici francesi ("altro che quelli russi") il candidato premier del M5S Luigi Di Maio saluta con favore la decisione della Farnesina di convocare l'ambasciatore transalpino a Roma Christian Masset per avere spiegazioni sull'accaduto. Di "fatti gravi" parla invece il reggente del Partito democratico Maurizio Martina, che aggiunge: "Così di certo non si fa la nuova Europa".
Da Parigi intanto arriva una prima risposta: "Al fine di evitare nuovi incidenti nel futuro - si legge in un comunicato a firma del ministro francese per i Conti pubblici Gerald Darmanin - le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il contesto giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi son intervenuti sul suolo italiano". Un intervento che il governo francese definisce pienamente legittimo "in base agli accordi del 1990 degli uffici transfrontalieri".