Italia e mondo

Governo, scambio di accuse tra Salvini e Di Maio: "Vuoi governare con i voti del Pd"

ROMA. Restano in alto mare le trattative per la ricerca di un'intesa in vista della formazione del prossimo esecutivo. Dopo gli attestati di stima scambiati all'indomani della partita per l'elezione dei presidenti delle Camere - giocata e vinta di sponda lasciando Forza Italia col cerino in mano - Matteo Salvini e Luigi Di Maio tornano su posizioni conflittuali: "Di Maio dice 'o io o niente?' - dice il leader leghista - Ma solo dove va? Voglio vederlo, trovare novanta voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. Gli accordi vanno trovati prima, con numeri chiari, altrimenti non si va da nessuna parte. E poi - aggiunge, alludendo alle minori difficoltà del centrodestra nel raggiungere una eventuale maggioranza - cinquanta voti sono molti meno di novanta".

Immediata la replica di Di Maio, che affida a Twitter la risposta al vetriolo: "Salvini dice che gli bastano cinquanta voti. Vuole fare il governo con i cinquanta voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri". Ed è proprio il Partito democratico in queste ultime ore il convitato di pietra del botta e risposta tra Lega e Cinque stelle, che continuano a rinfacciarsi a vicenda la volontà di ricorrere alla stampella dem per dare avvio al nuovo esecutivo. Ma il "soccorso rosso" del Pd sembra assolutamente fuori discussione. A ribadirlo ancora una volta, con un tweet dal sapore ironico, è il presidente dei democratici Matteo Orfini: "Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento - scrive Orfini - ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione. Buon proseguimento".