MESTRE. Ancora un episodio di violenza a Mestre, dopo il caso della bimba di 11 anni violentata da Massimiliano Mulas (QUI LA NOTIZIA), una donna di 32 anni è stata segregata per cinque giorni in un palazzo abbandonato nel centro della città e violentata ripetutamente.
Secondo quanto scrive 'il Gazzettino' l'incubo per la donna è iniziato venerdì scorso, quando un coetaneo tunisino l'ha condotta all'ex Telecom di via Carducci. Ieri mattina la 32enne, veneziana, approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, sarebbe riuscita a scappare nel cortile del palazzo e avrebbe iniziato a urlare. Sono stati i clienti di un locale vicino a chiamare le forze dell'ordine. La donna è stata portata in ospedale mentre l'uomo è stato fermato.
Il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia
“Ancora l’orrore di una brutale violenza a una donna, questa volta a Mestre, con una segregazione di cinque giorni. Questo bollettino criminale è ormai quasi quotidiano, ma esorto tutta la comunità civile a non assuefarsi a tali notizie, e a fare sempre più squadra per tentare in tutti i modi di prevenire o impedire un delitto collaborando in ogni modo, anche segnalando situazioni sospette alle Forze dell’Ordine, che in tante occasioni, come in questa, intervengono tempestivamente e riescono ad arrestare il delinquente”, commenta il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
“A questa donna come a tutte le vittime di questi efferati delitti – prosegue Zaia – rivolgo la mia totale solidarietà, con l’augurio di poter guarire il prima possibile dalle ferite fisiche e da quelle morali e psicologiche”, prosegue il governatore.
“Ringrazio per il civismo gli avventori di un vicino bar che hanno immediatamente dato l’allarme sentendo le grida della donna – conclude – e le forze dell’ordine che sono riuscite a intervenire in tempo per bloccare il violentatore, per il quale, lui come tutti gli altri che si macchiano di tali orrori, chiedo la massima durezza nell’applicazione delle leggi”.