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BERGAMO. “Ottavia Piana è vigile e collaborativa”, a comunicarlo sono i soccorritori, che stanno lavorando senza sosta per portarla in salvo. La speleologa trentaduenne è rimasta bloccata nella grotta “Abisso Bueno Fonteno”, nel bergamasco, a 585 metri di profondità dopo una caduta avvenuta sabato pomeriggio, che le ha causato diverse fratture.
Le operazioni di soccorso vedono coinvolti circa 20 uomini. Domenica i soccorritori sono riusciti a raggiungere Ottavia, trasportandola in un punto della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato. Come si legge su “Il fatto quotidiano”, Piana ha cercato di tranquillizzare tutti, chiedendo anche ai soccorritori di “riferire al suo fidanzato che sta bene”.
Le operazioni di recupero non sono semplici per via dello spazio ridotto, infatti, la prefettura di Bergamo ha autorizzato l’uso di microcariche esplosive, con il coordinamento de la questura e il comune di Fonteno per far saltare i punti più stretti della cavità.
Uno dei passaggi più impegnativi è un tratto di circa 100 metri piuttosto stretto, che ancora non è stato completamente superato. Dopo questo ostacolo, il percorso verso l’uscita, secondo quanto affermano i soccorritori, dovrebbe diventare più lineare.
L’uscita della grotta si trova a circa tre chilometri dal luogo dell’incidente e per migliorare le comunicazioni tra l’interno e l’esterno, una squadra del soccorso alpino ha installato un cavo telefonico lungo, appunto, tre chilometri.
Le operazioni di soccorso risultano complicate anche a causa della mancanza di una mappa geomorfologica della grotta, che Ottavia Piana e i suoi colleghi stavano proprio cercando di realizzare prima dell'incidente.