MILANO. La procura di Milano ha richiesto l’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno per Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio aggravato della compagna incinta, Giulia Tramontano, secondo quanto riporta Adnkronos.
La procuratrice Letizia Mannella, durante la requisitoria, ha sottolineato la premeditazione e la "freddezza assoluta" dell’omicidio, aggravato dal legame di convivenza. Mannella ha spiegato che il passaggio dall’uso di veleno per topi al coltello rafforza "la volontà omicidiaria" dell’imputato, che avrebbe cercato di eliminare Giulia e il bambino infliggendole "sofferenze aggiuntive" con 37 coltellate, di cui 11 in punti vitali.
Inoltre, la procuratrice ha aggiunto che, per Impagnatiello, far scomparire la compagna e simulare un suo allontanamento volontario avrebbe significato passare "da carnefice a vittima". Ha descritto l’imputato come una persona "meschina, manipolatrice e bugiarda" e ha sostenuto che non vi siano attenuanti, dato che in "questo viaggio nell'orrore" non si è dimostrato alcun tratto umano o rimorso nei confronti di Giulia e del bambino.
A queste parole si è aggiunta la pm Alessia Menegazzo, la quale ha accusato Impagnatiello di aver mentito anche in aula e ha sottolineato come il crimine fosse "premeditato perché rappresentava un ostacolo alla sua realizzazione personale".
Infine, Menegazzo ha dichiarato che il caso rappresenta "la banalità del male" e ha invitato la corte a "guardarlo in faccia con coraggio".